Thiago França presents A Espetacular Charanga do França – The Importance of Being Espetacular (Mais Um, 2021)

Un bloco carnevalesco che si presenta come “charanga” e pesca sonorità e ritmi da cumbia, baile funk e jazz: si può fare? A San Paolo certamente e ci hanno pensato Thiago França e l’Espetacular Charanga do França, ballerini, percussioni e fiati orgogliosamente schierati dalla parte della giustizia sociale e dell’antifascismo. “The Importance of Being Espetacular” è una selezione dei loro brani migliori, arrangiati e diretti dal sassofonista Thiago França, potreste averlo già ascoltato con il trio Metá Metá, o a financo di cantanti come Criolo, Elza Soares, Céu, Lucas Santtana e Veronica Ferriani. Nel 2013 è stato lui ad accendere la scintilla da cui è scaturita l’Espetacular Charanga do França: musica come atto politico, a sostegno dei movimenti che hanno provato a riprendersi strade e spazi pubblici, a far spazio al carnevale. Nel 2020 sono stati fra i protagonisti proprio del carnevale con una sezione fiati di oltre sessanta musicisti, sostenuta da trenta percussionisti. Si tratta di un’esperienza unica perché il bloco suona (senza amplificazione) versioni strumentali dei propri brani, così come di brani molto conosciuti e marchinha e chi li segue intona le canzoni, in un contesto che privilegia il canto agli spintoni, resistente sia alle piogge, sia al sole anche quando sono abbondanti: un messaggio musicale di ascolto e rispetto reciproco. Le aree in cui suonano divengono una vera e propria forza centripeta. Spesso sono stati con loro oltre quindicimila partecipanti che si riconoscevano nel dichiarare quelle zone antifasciste, una maniera efficace per denunciare il clima politico tossico che da anni avvelena il Brasile e si è fatto sempre più minaccioso nei confronti delle classi popolari e di chi soffre discriminazioni quotidiane. Nell’Espetacular Charanga si riversano le passioni di Thiago França: la charanga dell’Atletico Mineiro, la sua squadra del cuore; le ore passate ad ascoltare i sassofoni che hanno reso unici i samba degli anni Sessanta, quelli di Paulo Moura, Zé Bodega e del Sax Sambistas ensemble; gli anni passati a suonare samba e marchinha nei locali di San Paolo; i ritmi frevo e maracatu dei carnevali di Recife e Olinda; le tradizioni afro-colombiane, a cominciare dalla cumbia. Il tutto viene frullato dall’ampio ventaglio di timbri e dalla potenza di fuoco di un bloco di centro musicisti, anche se all’occorrenza l’ensemble sa ridursi di fronte alle esigenze di registrazione che via via hanno prodotto album come “O Último Carnaval De Nossas Vidas”, “Bomba, Suor e Bapho” e “Nunca Não É Carnaval”. Il nuovo album opera una selezione di brani dagli album precedenti, composizioni che si sono fatte strada nel repertorio carnevalesco di San Paolo. Giusto per chiarire la vastità degli orizzonti, si comincia con la cumbia clarion “Hasta La Cumbia”, passando poi al baile funk di “Cadê Rennan” di ispirazione carioca, a “O Trombonista”, marchinha tipica del carnevale, al repertorio dei Metá Metá con “Obá Iná”, fino a due arrangiamenti decisamente ballabili ed inediti: dal repertorio di Michael Jackson arriva “Don’t Stop ‘Til You Get Enough” (che diventa “Não Para”) mentre dai Raça Negra degli anni Novanta pescano il brano pagode "Cheia de Manias". Gli ospiti comprendono le cantanti Juçara Marçal (Metá-Metá), Verônica Ferriani e Suzana Salles, e Lucas Santtana. Quest’ultimo è protagonista di “Vem Desacatar” che è fra i cavalli di battaglia del bloco. Il frevo “Cara do Apetite” è l’occasione per ascoltare sia Tulipa Ruiz, sia il padre Luiz Chagas alla chitarra, con un chiaro influsso baiano. Un lato diverso della musica di Thiago França emerge con “Shabab’La”, scritta per la figlia, con un andamento ispirato ai Balcani che durante il carnevale diventa un gioco a far rallentare e ad accelerare il ritmo del ballo. 


Alessio Surian

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