Quello di Hans-Joachim Roedelius è un percorso lungo ed estremamente affascinante iniziato nei lontani anni Sessanta a Berlino, dove insieme a Conrad Schnitzler e Boris Schaak fondò l’ormai celebre laboratorio artistico Zodiak Free Arts Lab. Dopo la nascita nel 1968, lo Zodiak (o Zodiac) diventò subito un polo creativo fondamentale per lo sviluppo della musica sperimentale tedesca e qui si esibirono alcuni tra i gruppi più interessanti del periodo come Tangerine Dream, Ash Ra Tempel e Agitation Free. Sempre allo Zodiak, Roedelius conobbe anche l’amico Dieter Moebius e poco dopo i due (insieme a Schnitzler), fondarono i Kluster, il resto è storia. Dopo l’uscita di Conrad, i Kluster diventarono Cluster, poi arrivarono gli Harmonia, le collaborazioni con Brian Eno e in anni più recenti anche con gli italiani Aquarello, Alessandra Celletti, poi Tim Story, Christopher Chaplin e Christoph H. Mueller, solo per citarne alcuni. Insomma, con il trascorrere del tempo Roedelius ha proseguito la sua personale ricerca artistica in continua evoluzione passando dall’astrattismo sonoro degli esordi che qualcuno definì “azionismo musicale”, alla scoperta di linguaggi e metodi creativi sempre differenti, con una costante: esplorare in libertà le infinite possibilità espressive del suono. Se i Kluster furono una creativa “fabbrica del rumore” come li definisce lo stesso Roedelius, che al tempo, ispirato da Beuys e dal Fluxus, utilizzava martelli, piatti di metallo, aste e molle per produrre qualsiasi suono possibile e immaginabile, il pianoforte gli permise invece di liberarsi da questa etichetta approdando in un mondo completamente nuovo e per certi versi diametralmente opposto.Presto, da solista, a confronto con l’elettronica, i sintetizzatori o con un ensemble d’archi, il piano diventò quindi uno strumento molto importante (e spesso protagonista) nei lavori del compositore: pensiamo a “Wie das Wispern des Windes”, “Piano Piano”, “Tasten”, oppure “Einfluss”, la recente (e splendida) collaborazione con Arnold Kasar, per esempio. In sostanza, chi conosce abbastanza bene la musica di Roedelius, sa quanto il suono del suo pianoforte sia fondamentale. “Drauf und Dran” ribadisce il concetto con otto composizioni soliste tratte da vari periodi creativi del musicista eseguite personalmente su pianoforti Bösendorfer, Steinway, Yamaha e anche sul suo Young Chang verticale. In chiusura è inoltre presente una rielaborazione della celebre “Lustwandel” firmata da Kasar e inclusa nell’album come traccia bonus. I brani fluiscono armoniosamente quasi come una piccola suite, tra passaggi melodici (“Absolut”, “Jedenfalls”, “Gerade”) e lente meditazioni dal gusto piacevolmente impressionistico (“Durchaus”, “Unbedingt” “Also”, “Gewiß”). Con la sua musica Roedelius ci invita di nuovo a fermarci e ascoltare, liberandoci da abitudini e convenzioni. Questa volta l’invito di “Drauf und Dran” è ancora più coinvolgente e il compositore compie un ulteriore passo verso gli ascoltatori. I nove brani del disco, infatti, sono stati trascritti e grazie a tale operazione è nato anche un libro omonimo di spartiti in edizione limitata che finalmente consentirà a chiunque lo desideri di interpretare le musiche del maestro. Questa potrebbe sembrare una cosa piuttosto normale a molti lettori ma non a chi conosce bene il suo percorso. Roedelius, infatti, non è (e non si considera) un pianista di formazione tradizionale. Generalmente la sua musica nasce dallo strumento come un’impressione, un gesto spontaneo e proprio da questo approccio trae anche la sua forza e originalità. Hans-Joachim non cerca la tecnica perfetta e nemmeno l’esecuzione immacolata, per lui musica significa espressione, risonanza e soprattutto emozione. L’opportunità di poterla eseguire per la prima volta impressa sulla carta così come concepita, è quindi davvero unica. Naturalmente, acquistando il libro pubblicato da Grönland Records il 27 novembre 2020, sarà anche possibile accedere tramite link ai contenuti musicali trattati. In ogni caso, vi anticipiamo che è comunque prevista una versione individuale in vinile dell’album, che sarà disponibile in edizione limitata per il Record store day 2021.
Marco Calloni
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Contemporanea