Artisti Vari – Kinshasa 1978: Originals & Reconstructions (Crammed Disc/Materiali Sonori, 2020)

Nel 1978 il produttore e tecnico di Radio France, Bernard Trenton si recò a Kinshasa per tenere alcuni corsi di formazione per giovani ingegneri del suono che lavoravano per la stazione radio La Voix du Zaire (diventata poi La Voix du Peuple e più recentemente Radio-Télévision Nationale du Congo). Durante la sua permanenza nella capitale africana alcune specifiche lezioni furono dedicate alle registrazioni dal vivo e, per l’occasione, grazie al percussionista Maître Nono, Trenton ebbe modo di incontrare e frequentare alcune band locali come i Sankayi, guidati dal frontman Mbuyamba Nyuni, i leggendari Konono N°1, l’Orchestre Bambala (composta da musicisti del popolo Mbala dell’ex provincia Bandundu nell’ovest del Congo), e l’Orchestre Bana Luya (formata da strumentisti del popolo Luba a Mbuji Mai provenienti dalla regione orientale del Kasai), ma soprattutto di vedere e registrare i loro concerti. Quelle registrazioni rimasero nel cassetto fino al 1986 quando l’etichetta francese Ocora diede alle stampe l’album “Zaïre: Musiques Urbaines à Kinshasa” che per la prima volta svelava in Europa quella musica così originale ed elettrizzante che, negli anni a venire, sarebbe stata definita “congotronics”. Da quel disco rimase escluso molto materiale e, a distanza di quasi quarant’anni, ottanta minuti di materiale inedito, proveniente da quelle sessions vede la luce nel progetto “Kinshasa 1978: Originals & Reconstructions”, doppio album che affianca alle registrazioni originali, i remix curati dal dj e produttore francese Martin Meissonnier, già al fianco di artisti del calibro di Fela Kuti, Tony Allen, Khaled e Yasuaki Shimizu. A riguardo quest’ultimo afferma: “Bernard Treton è un amico e collega di lunga data. Abbiamo lavorato insieme a Radio France negli anni Settanta ed eravamo interessati entrambi ai compositori di musica minimal. Durante la sua permanenza in Congo, mi teneva sempre informato sulla scena musicale locale e sulle band che scopriva come i Konono N°1 o i Les Stukas. Mi portava anche i dischi da 7’’ e sono sempre stato affascinato da questi musicisti africani quasi punk che producevano i propri strumenti e suonavano in strada davanti a falsi amplificatori. Così quando mi ha offerto la possibilità di fare dei remix dai nastri stereo originali, non ho esitato! Ho cercato di rimanere il più vicino possibile ai ritmi e allo spirito della loro musica e gli ho dato un sound più potente da usare nei miei Dj-set. Ho scoperto che questa musica funziona e che i giovani vengono spesso a chiedermi di chi siano questi brani che non riescono a trovare con Shazam”. L’ascolto è un’esperienza sonora da non perdere con il primo disco dedicato ai remix di Meissonnier con "Il ne faut pas intervenir” dei Sankayi e “Animation” de Orchestre Bana Luya che rapiscono per le trame quasi ipnotiche e trascinanti. Il secondo disco ci riporta indietro nel tempo e ci restituisce una brillante istantanea della scena musicale di Kinshasa con quattro lunghe improvvisazioni tra cui spicca l’iniziale con i Konono N°1 protagonisti di un set di quasi mezz’ora assolutamente da non perdere, così come non meno interessanti sono le restanti tracce con Orchestre Bana Luya, Orchestre Bambala e Sankayi. Insomma, “Kinshasa 1978: Originals & Reconstructions” è una perfetta introduzione al movimento congotronics, ma anche un bell’esempio di come si possa ricreare musica, partendo dalle registrazioni originarie. L’album, le cui royalties dalle vendite andranno a Doctors Without Borders, è disponibile in streaming e in vinile con i soli remix e un codice per il download delle tracce con le registrazioni originarie. 


Salvatore Esposito

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