Dario Savino Doronzo/Pietro Gallo featuring Michael Godard – Reimagining Opera (Digressione Music, 2020)

Le intersezioni tra il jazz e la musica colta non dovrebbero sorprendere l’ascoltatore più attento non solo perché parte di un processo unitario di evoluzione, ma anche perché la ricerca in territori sonori diversi apre a nuovi spazi di sperimentazione. In questo contesto va evidenziato come anche la tendenza di proporre addentellati con composizioni classiche di maestri del passato, finisca per ridursi, in certi casi, in un citazionismo sterile e fine a sé stesso. Fortunatamente esistono tante eccezioni e una di queste è certamente “Reimagining Opera”, pregevole album nato dall’incontro tra Dario Savino Doronzo (flicorno) e Pietro Gallo (pianoforte) con la partecipazione di Michel Godard al serpentone, i quali hanno unito le forze per dare vita ad una riscrittura in chiave jazz di alcune delle più celebri pagine del melodramma italiano dalla musica barocca di Claudio Monteverdi all’Ottocento. Incrociando memoria, ricerca e sperimentazione, i due strumentisti hanno realizzato un percorso originale nella musica operistica facendo emergere tratti inediti dal punto di vista non solo musicale, ma anche prettamente artistico. Ad aprire il disco è il doppio omaggio a Giuseppe Verdi e a Williams Shakespeare con “Ouverture” ispirata alle vicende di Otello, il cui arrangiamento realizzato con M. Paternoster incornicia un magistrale duetto tra flicorno e pianoforte. Si prosegue con un salto indietro nel tempo con “Sì dolce è l’tormento” fi Claudio Monteverdi proposta in una versione elegantissima, arrangiata con Gianluigi Giannatempo e nella quale spicca la partecipazione di Michael Godard al serpentone ad arricchire la gamma timbrica del duo. Si torna all’Ottocento con “Se tu m'ami” di Alessandro Parisotti, nella quale si alternano i soli di Gallo al pianoforte e spaccati dialogici con il flicorno di Doronzo. La struggente resa per piano solo dell’aria “Nessun Dorma” da la “Turandot” di Puccini ci introduce al sontuoso “Intermezzo” da “La Cavalleria Rusticana” di Pietro Mascagni che fa da preludio alla evocativa “Caro mio ben” di Tommaso Giordani nella quale ritroviamo il serpentone di Michael Godard. C’è, però, ancora tempo per la brillante melodia de “Nel cor più non mi sento” dalla “Molinara” di Giovanni Paisiello con il perfetto inteplay tra piano e flicorno. Chiude il disco la bonus track “Fruccia d’ali” di e con Michel Godard, ispirata al duetto “Pur ti miro, pur ti godo” da “L’incoronazione di Poppea” di Claudio Monteverdi e caratterizzata da una superba architettura sonora che procede tra il dialogo tra i fiati, chiaroscuri timbrici e imperdibili call and response, a dimostrazione di come il passato possa diventare fertile terreno ispirativo per il futuro. “Reimagining Opera” è, dunque, un disco prezioso nel quale profonda conoscenza della musica classica si fonde con la capacità di sperimentare a tutto tondo con la giusta dose di coraggio e sfrontatezza. 


Salvatore Esposito

Posta un commento

Nuova Vecchia