Claudio Sanfilippo – BOXE (Maremmano Records/I.R.D., 2019)/Contemporaneo (Vann i tram?, 2020)

Cantautore milanese sbocciato sul palco del Club Tenco nel 1985, dopo aver mosso i primi passi nella scena dei club lombardi, Claudio Sanfilippo vanta un articolato percorso artistico come autore che lo ha portato a firmare brani interpretati da Pierangelo Bertoli (“Casual Soppiat Swing” nel 1987), Mina (“Stile Libero” del 1993 e “La Palla è Rotonda” del 2014), Cristiano De Andrè (“La notte di San Lorenzo” 1995) e Eugenio Finardi (“Con questi Occhi”, “Alba”, “Lucciola”, 1996) nonché a collaborare per un decennio con la Sony Music, ma soprattutto mettere in fila una ormai corposa discografia aperta nel 1995 dal debutto “Stile Libero” e che negli ultimi anni si è arricchita di album pregevoli come il live “Scuola Milanese” registrato alla Salumeria della Musica con Folco Orselli e Carlo Fava, depositari con lui dell’eredità lasciata da Enzo Jannacci; Giorgio Gaber e Nanni Svampa, e “Ilzendelswing” del 2016. A distanza di tre anni da quest’ultimo, il cantautore milanese ha pubblicato “BOXE”, album prodotto con Fabio Zontini e Rinaldo Donati che raccoglie quattordici brani scritti tra il 1981 e il 2017 e non inseriti nei precedenti lavori, registrati in solo utilizzando ben sette chitarre differenti, tutte riportate nel corposo booklet, tra cui due Martin d18 e d35 del 1971, una Classica Baritono Fabio Zontini e una Gibson lg2 Americana Eagle. Si tratta del suo lavoro forse più personale sia dal punto di vista poetico, sia da quello prettamente musicale con una peculiare cura riposta nelle strutture musicali affidate alla sola chitarra a rimandarci alle atmosfere di “Nebraska” di Bruce Springsteen. In ogni brano ci sono rimandi in chiaroscuro alla poetica di Luciano Bianciardi come a Piero Ciampi, immagini e versi in cui il presente si confonde con il bianco e nero della Milano del Boom economico, il tutto impreziosito da un songwriting originale e raffinato che mescola James Taylor e Leonard Cohen, Francesco Guccini e Francesco De Gregori, la musica brasiliana e il jazz, il tutto permeato da una originale cifra stilistica. Durante l’ascolto a spiccare sono la commovente title-track dedicata al padre scomparso qualche anno fa, quel gioiello che è “Grandi Comici” del 1982 suonata con la chitarra baritona e che si dipana da Milano alle atmosfere brasiliane, ma anche la dolce ninna nana “Nuvola Rosa” e “Come una storia vera” nelle cui trame ritroviamo echi di Milton Nascimento e Jobim. Pregevoli sono anche il folk-jazz de “L’angelo”, suonata con accordatura aperta, e le intense “Gli occhi degli animali” e “La terra che c’è in me”, ma il vertice del disco arriva con il brano conclusivo “Piscinin”, riscrittura in dialetto milanese dello standard americano degli anni Trenta “Little Man You Had a Busy Day”, inciso anche da Eric Clapton e qui reso in modo magistrale in versione acustica. 
A breve distanza da “BOXE” è arrivato anche “Contemporaneo”, intant-album inciso durante i giorni del lockdown lavorando a distanza con un nutrito gruppo di strumentisti composto da Danilo Boggini (fisarmonica), Max De Bernardi (chitarra acustica), Claudio Farinone (chitarra classica baritono), Rino Garzia (basso, contrabbasso), Massimo Gatti (mandola), Domenico Lopez (chitarra classica), Danilo Minotti (chitarra classica), Cesare Picco (pianoforte), Marco Ricci (contrabbasso), Francesco Saverio Porciello (chitarra elettrica), Emma Sanfilippo (cori), Giacomo Sanfilippo (chitarra elettrica), Umberto Tenaglia (hammond) e Val Bonetti (chitarra slide). Pubblicato a maggio 2020 solo sulle piattaforme digitali con la splendida copertina firmata dal figlio Giacomo, il disco raccoglie tredici brani di cui otto inediti, due riletture di brani già pubblicati in “Fotosensibile” nel 2008 e tre traduzioni. Il disco si apre con le atmosfere scure la title-track, un brano dalla trama blues in cui Sanfilippo ci offre una istantanea di sorprendente attualità con la complicità dei figli Emma ai coli e Giacomo alla chitarra. Se “Teneramente, dolorosamente” è una ballata densa di poesia e bellezza ispirata da un libro di Cristina Campo, “Cielo Del Nord” è la splendida traduzione in italiano di “Northern Sky” di Nick Drake. Si prosegue con la melodia delicata de “La ragazza del lago”, le atmosfere mariachi de “El Pepe” dedicata a Juan Schiaffino e “Viandant”, bella riscrittura in milanese del traditional “Wayfaring stranger” in cui spicca il dialogo tra chitarra e mandola. La sequenza con “Lo sguardo”, “Angelina” e “Che cos’è la luna” fa da preludio ad uno dei momenti più intensi del disco “Oltre la montagna” superba versione in italiano di “’Cross The Green Mountain” di Bob Dylan. La chiusura del disco è affidata a tre brani di grande spessore lirico come “Monetina”, “Vino buono” e “Suruq” con quest’ultima che rimanda alle sue radici siciliane. “BOXE” e “Contemporaneo” sono, insomma, due dischi preziosi da ascoltare con grande attenzione per cogliere ogni più sottile sfumatura del songwriting di Claudio Sanfilippo. 


Salvatore Esposito

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