Fiolministeriet – Et Nyt Liv (Go’ Danish Folk, 2020)

Un modo intelligente e dinamico di concretizzare diverse influenze, a cominciare dal nome irresistibile: “Il ministero del violino” . Nel 2011 le tre danesi avevano realizzato il loro disco eponimo, a distanza di nove anni sfornano “Una Nuova Vita”, titolo che dà spazio alla vena compositiva del trio di preparazione accademica classica ma animato dal favore per le melodie popolari danesi. Con tale sentimento comune, la violoncellista Kirstine Elise Pedersen, la violinista Kirstine Sand e la cantante, violinista e violista Ditte Fromseier hanno deciso di comporre la maggior parte dei brani, di musicare liriche di poeti connazionali (altra grande novità del nuovo disco), di rivisitare due fiddle tunes tradizionali americane apprese dalla violinista di Seattle Ruthie Dornfield (“Ruthies Delight”) e un tradizionale danese (“Sorgen”). A completare l’organico ci sono la chitarra di Sigurd Hockings in un brano e il contrabbasso di Mathæus Bech in cinque tracce. Dove finisce la musica da camera e dove inizia il folk? Non sempre facile dirlo, ma d’altra parte che importa? In “Et Nyt Liv” traspaiono fluidità, abilità tecnica e intento di divertirsi senza porsi vincoli, abbinando lo spirito dei luoghi al portato classico. Passaggi più graffianti e tecnica colta si intrecciano che è un piacere nell’apertura “Riga Balsam”, nata dai “postumi” di un viaggio di Fromseier in Lettonia con i gli studenti dell’Accademia Nazionale di musica. “Så Tag Mit Hjerte” mette insieme un testo della scrittrice danese Tove Ditlevsen (1917-1976) e una melodia della violinista norvegese Sigrid Moldestad, entrambi amati da Ditte, tra le tre è l’artista che ha scelto i testi delle canzoni dell’album. Dalla penna poetica neoromantica del danese Sophus Clausen (1865- 1931) viene la ballad “Kan du drømme med mig”, su partitura di Fromseier. Il paesaggio svedese ha ispirato sia l’inverale “Nordland” che la mitezza climatica di “Svensk Sommer”, mentre evoca la gioiosa danza di una fanciulla il dialogo tra violini in “Hot Summer”. Oltre, gli accadimenti di vita della violinista Sand hanno dato spunto alla Pedersen per disegnare la title track, in cui il trio dà il meglio sé e si avvale dell’apporto chitarristico. La funzione della musica tradizionale è rinsaldata da Fromseier, la quale ha scritto “Guris Brudemarch”, un marcia nuziale per suo fratello. Non cala la tensione con l’arrangiamento del tradizionale “Sorgen” (“Dolore”) che privilegia voce e contrabbasso. Gli anni trascorsi da Pedersen a Basilea portano all’avvolgente “Floating Heads”. Chiude “Flyv Fugl Fluv”, dove Fromseier ha musicato un testo del poeta romantico Christian Winther (1796 –1876) che le sembrava rispecchiare il suo senso di nostalgia di casa durante un tour negli States. Tirando le somme, la trojka di ministre ci hanno preso e ti tirano dentro con la loro leggiadra ma compiuta naturalezza. 


Ciro De Rosa

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