Ci sono pochi dubbi che i Trad.Attack!, in pista dal 2013, siano uno dei gruppi di punta del revival estone. Hanno mietuto consensi e riconoscimenti in patria e all’estero con il loro ardito blend di forme della tradizione orale e propulsione ritmica rock. Il trio comprende Sandra Varbana (voce, cornamusa estone e scacciapensieri), Jalmar Varbana (chitarra 12 corde e voce) e Tönu Tubli (batteria, percussioni, trombone, glockenspiel e voce).
Nel quarto album, “Make Your Move”, con piglio ambizioso il trio spinge ancora avanti la rigenerazione sonica folk estone, incorporando chitarre distorte, ritmi pressanti e fieri inserti di loop elettronici. Per le liriche minimali i tre si rivolgono in prevalenza alle fonti dell’archivio museale folklorico, da cui hanno prelevato anche brevi estratti di registrazioni sul campo campionate in due brani. Così il deflagrante iniziale “Rikas Sittus”, dall’ambientazione metal, rielabora un testo tradizionale che biasima i ricchi che godono dei loro averi senza degnarsi degli indigenti. Medesima impetuosa pulsione electro-rock in “Pass Pass”, dove ben si sposano le formule propiziatorie rivolte a un calderone in cui si sta cucinando. Invece, “Vanamees” pesca da liriche popolari del secondo Ottocento combinandole con una melodia cadenzata dal reiterato ritmo di marcia e un profilo melodico dal flavour mediorientale. In origine un testo sui doveri casalinghi rivolto alle donne fresche spose, “Tehke Ruumi!” si trasforma in un sorprendente pomposo pop danzante da Eurosong contest. “Saada vihma” è una preghiera per la pioggia, mentre spetta al torupill (Sandra suona questa cornamusa da quando aveva tredici anni) guidare la melodia di “Miks Te Ei Laula?”, il racconto di una tenzone canora tra le due famiglie degli sposi, numero che rappresenta uno degli episodi più convincenti dell’album. Un quartetto d’archi accompagna “Kus Mu Süda On”, il cui testo fa riferimento alla tradizione di esprimere un desiderio a una coccinella posata sulla propria mano. Il furore si mitiga in “Armasta Mind”, un incantesimo d’amore portato da sognanti armonizzazioni vocali (nelle quali si unisce il cantautore Vaiko Eplik), chitarra acustica, tocchi di glockenspiel e un lapidario trombone. La tensione risale nel tradizionale gioco infantile “Haned luiged”. Ancora bambini al centro di “Varesele Valu”, in cui prevale nuovamente il temperamento hardcore della band. Infine, l’atmosferica ninna nanna “Siberi Unelaul” accoglie la voce di Olga Matvejeva, registrata nel villaggio di siberiano di Haidak nel 2007.
I Trad-Attack! dichiarano: «Siamo nati dal coraggio di tuffarci diritto nel punto più profondo della piscina. Abbiamo preso qualcosa di sacro, trascinandolo in piena luce del XXI secolo. Scegliamo la nostra strada e creiamo la nostra strada».
Re-immaginare l’estetica folk senza condizionamenti.
Ciro De Rosa
Tags:
Europa