Jon Hassell/Farafina – Flash Of The Spirit (Tak:til/Glitterbeat, 2020)

Dopo i due volumi Fourth World (“Possible Musics” e “Dream Theory In Malaya”), la Tak:til, sub-etichetta della label Glitterbeat, ha ristampato in vinile e cd anche la successiva collaborazione tra il compositore Jon Hassell e l’ensemble africano Farafina. A ben trentadue anni dalla pubblicazione ufficiale nel lontano 1988, “Flash Of The Spirit” è ancora un perfetto esempio dell’ormai celeberrimo concetto di Fourth World, teorizzato nei tardi anni Settanta del secolo scorso dal trombettista di Memphis. Qui, i suoni arcaici provenienti dal mondo e le tecniche elettroniche più avanzate (per l’epoca), si fondono con equilibrio, in un’ideale combinazione primitivo/futuristica, per usare le parole di Hassell. In tal caso, considerando il decennio di realizzazione del progetto, potremmo dire ancor meglio analogico/digitale visto che “Flash Of The Spirit” è stato uno dei primi esempi di album con suoni prodotti (e manipolati) con tecnologie digitali. All’ascolto, le brulicanti trame ritmiche guidate da antichissimi strumenti tradizionali africani come balafon, djembe, tama o shekere, incontrano i sintetizzatori, le voci e l’inconfondibile suono della tromba di Jon. Naturalmente, il tutto è impreziosito dall’imprescindibile tocco degli inseparabili Brian Eno e Daniel Lanois alla co-produzione, reduci dalle coeve sessioni con gli U2 (si veda “The Joshua Tree”). Registrato a New York nell’agosto del 1987, “Flash Of The Spirit” rappresentò senza dubbio un ottimo banco di prova per innovative ricerche sonore, condotte in primis da Hassell (o da Holger Czukay) e sviluppate in seguito da moltissimi musicisti come: David Sylvian, David Byrne, Talking Heads, Peter Gabriel, Robert Fripp e Paul Simon, tra i vari. Riascoltati oggi, i dieci brani del disco conservano ancora la magia e l’immaginazione del tempo, alternando danze ipnotiche, world music, fraseggi jazz e parentesi ambient in un mix inconfondibile. Qui, Hassell, Farafina, Eno e Lanois, hanno immortalato su disco un sound ormai rodato e dalle possibilità potenzialmente infinite, destinato a fare proseliti per molti anni a venire, continuando oggi e sicuramente anche domani. “Flash Of The Spirit” è forse un lavoro meno noto rispetto agli illustri predecessori ma merita sicuramente di essere ascoltato e riscoperto. In definitiva, questa ristampa è un’occasione più che buona per avventurarsi di nuovo nel misterioso “bosco degli spiriti”, dove tutto è possibile e talvolta è anche bello ritornare... 



Marco Calloni

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