Talento tra i più apprezzati della scena jazz italiana ed europea, Carla Marciano vanta un articolato percorso artistico nel quale spicca la fortunata esperienza del suo quartetto, nato agli inizi degli anni duemila ed attualmente composto da Alessandro La Corte (pianoforte, tastiere), Aldo Vigorito (contrabbasso) e Gaetano Fasano (batteria). Dopo aver debuttato con “Trane’s Groove”, dedicato a John Coltrane nel quale spiccava la partecipazione di Dario Deidda al basso, il gruppo ha messo in fila una serie di eccellenti lavori tra cui spicca “Stream of Consciusness” del 2012 nel quale esplorava le profondità dell’interiore attraverso il flusso di coscienza. A distanza di sette anni da quest’ultimo, il Carla Marciano Quartet torna con “Psychosis. Homage To Bernard Herrmann”, album che rende omaggio alle colonne sonore del compositore e direttore d’orchestra Bernar Herrman che hanno impreziosito pellicole di grande successo firmate da registi come Alfred Hitchock, Brian De Palma e Martin Scorsese. Registrato allo studio Zork Planet di Buccino (Sa) tra il 19 e il 20 settembre del 2018, il disco nasce da tre anni di lavoro in cui la Marciano, con la collaborazione di Alessandro La Corte, suo compagno di vita e di musica, hanno rielaborato sette brani più una bonus track, originariamente nati per ensemble orchestrali e che splendono di nuova luce negli arrangiamenti per quartetto jazz. Il valore aggiunto di questo disco è rappresentato dall’innesto di spazi di libera improvvisazione che, in ogni brano, fanno emergere la costante tensione alla ricerca ed alla sperimentazione della sassofonista salernitana. Dividendosi tra sax alto e sopranino, la Marciano guida il suo quartetto con maestria esaltando l’impeccabile sezione ritmica e dando vita ad un dialogo costante con il pianoforte e le tastiere di Alessandro La Corte che amplia lo spettro cromatico dei suoni preservando l’impatto orchestrale dei brani. In ogni brano si avverte la perfetta intesa tra le voci strumentali ma soprattutto il quartetto non cade mai nella trappola degli estetismi fine a se stessi, preferendo mantenere la rotta seguendo la stella e l’esempio ispirativo di John Coltrane. Si parte con il fascino melodico di “Theme from Taxi Driver” a cui seguono gli undici minuti della superba "Theme From Marnie (Prelude)" tutta giocata su variazioni nella linea melodica e intriganti strutture ritmiche. Se gustosa è “From Marnie To Twisted Nerve”, composizione dal taglio free che funge da momento di passaggio tra atmosfere differenti, la successiva “Theme from The Twisted Nerve” certifica la compattezza e lo stato di grazia del gruppo con l’aggiunta di un fantastico assolo della leader. Il vertice del disco arriva prima con “Theme from Psycho” e poi con gli splendidi arrangiamenti di “Theme From Vertigo”, dal film omonimo di Hitchcock con la conclusiva “Scene d’Amour” che ci regala uno spaccato improvvisativo di grande impatto. La curiosa versione jazz del tema tratto dalla saga di “Herry Potter” di John Williams, proposta come bonus track, chiude un disco pregevole che sarà ricordato certamente a lungo come uno degli album più belli di quest’anno.
Salvatore Esposito
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