Muskoka è un verdeggiante centro rurale in Ontario (Canada), lontano dai frenetici ritmi della vita urbana...
Proprio qui, in un cottage sulle rive del Muldrew Lake, i musicisti Joseph Shabason e Ben Gunning hanno registrato l’album che oggi stiamo ascoltando per voi lettori di Blogfoolk.
“Muldrew” è una fuga solitaria verso nord, verso il silenzio dei boschi, con un'auto riempita di sintetizzatori, drum-machine, campionatori, chitarre acustiche e sassofoni.
Gli otto brani del vinile, nati da improvvisazioni spontanee, traducono perfettamente in musica questo profondo desiderio di evasione e riconciliazione con la natura.
Risonanze, vibrazioni e legnosi scricchiolii, sono un elemento aggiunto di fondamentale importanza, che fondendosi alle timbriche digitali e ai fragili arpeggi acustici, donano al tutto un tocco piacevolmente organico.
Si inizia con l’ l’eterea “Bois Blanc”, che sembra quasi un incrocio tra l’Echoplex di John Martyn e i passaggi più meditativi di Jonny Nash.
C’è spazio anche per curiosi esperimenti percussivi come “Commanda” e per deliziosi quadretti elettroacustici come “The Slash”, o “Lalla Rookh”, dove arpeggi per chitarra acustica incontrano caratteristiche timbriche alla Hassell.
Non mancano inoltre composizioni decisamente più astratte come “Crocodiles”, che scorre tra eco e manipolazioni sonore, oppure, la briosa “Caraquette”, che sembra quasi uscire dall’indimenticabile “Zuckerzeit” dei Cluster.
“Muldrew” è insomma un album molto interessante ed esplorativo, in cui
ogni brano evoca emozioni, immagini e dettagli che appartengono intimamente al luogo dove è stato creato.
Questa nuova pubblicazione ( la numero 17) firmata dalla canadese Séance Centre, è stata realizzata in un’edizione limitata di 500 copie in vinile masterizzate da Brandon Hocura, se volete scoprire qualche informazione in più la trovate sul sito dell'etichetta.
Marco Calloni
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Contemporanea