Eliades Ochoa and Alejandro Almenares – Dos Gigantes de Música Cubana (Tumi Music, 2018)

Entrambi originari dell’oriente cubano, nove anni di differenza tra di loro, Alejandro Enis Almenares (classe 1937), requinto solista e tres, ed Eliades Ochoa Bustamante (classe 1946), chitarra solista, sono stati artisti residenti della Casa della Trova di Santiago de Cuba all’incirca per quarant’anni, ma hanno incrociato le loro corde solo nel 2016, per merito dell’etichetta britannica Tumi Music, diretta da Mo Fini, che vanta trent’anni di attività nella produzione di musica cubana e latinoamericana. Il celebrato Ochoa ha accompagnato a lungo il cantante Compay Segundo, ha partecipato alla gloriosa geriatrica rivista musicale Buena Vista Social Club, ha inciso dischi a suo nome e con il Quarteto Patria, ha condiviso progetti world, tra cui svettano “Afrocubism” in sodalizio con Toumani Diabate e il docu-film su Enzo Avitabile. Da parte sua, il veterano Almenares è meno noto al pubblico internazionale, eppure vanta una carriera di strumentista e di compositore di tutto rispetto (per esempio, si pensi alla popolare canzone “Mueve la cintura mulata”). La coppia sfodera un disco interamente strumentale, composto da quattordici brani, registrati negli studi Siboney della EGREM, dove i loro strumenti, solisti o in duetto, trovano il calibrato apporto di Gabino Jardines (chitarra di accompagnamento), Enrique Diaz (basso acustico), Alfonso Borges (percussioni), Ren Dominguez (sax soprano), Jorge Pujals Silva (flauto) e Pedro Alarcón (violino). È una rassegna di squisiti temi a ritmo di son e bolero son, firmati da Alejandro Almenares e da suo padre Angel Sanchez, altro grande trovador locale; l’album procede con grazia assoluta, liberando un suono trasparente e solare. Tra i climax raggiunti: “El son de Vicentico”, “A tu retrato”, “Mujercita linda”, “Con amor te pagaré” , “De lo que quiero saber” ed “El mismo paso”. Invitabile cedere alle malie musicali della Isla Grande. 


Ciro De Rosa

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