Chico Buarque – Caravanas (Incipit Records/Egea, 2018)

Considerato uno dei massimi rappresentanti della MPB, la Musica Popular Brasileira, e tra gli interpreti di punta della bossa nova, Chico Buarque de Hollanda è una leggenda vivente della canzone d’autore giallo-oro, ma anche artista poliedrico e raffinatissimo intellettuale come dimostra la sua ben nota attività di drammaturgo, romanziere e saggista. Nell’arco di oltre cinquant’anni di carriera ha composto, interpretato ed inciso oltre trecento canzoni che per il loro pregio musicale e letterario hanno conquistato generazioni di appassionati dentro e fuori il suo Brasile, ed in particolare in Italia, dove si trasferì momentaneamente alla fine degli anni Sessanta in contrasto con la censura imposta dalla dittatura militare. Nella nostra penisola trovò in Sergio Bardotti uno straordinario traduttore delle sue canzoni interpretate, negli anni, da artisti come Mina, Enzo Jannacci, Ivano Fossati e Fiorella Mannoia. Difficile, dunque, raccontare in poche righe la sua straordinaria unicità, ma anche a coloro che hanno meno confidenza con la musica brasiliana non potrà sfuggire il fascino delle complesse architetture melodiche delle sue composizioni che avvolgono testi di grande spessore poetico. A distanza di sette anni da “Chico” il suo ultimo disco di inediti in studio e a settantatré anni brillantemente portati, Chico Buarque nell’estate dello scorso anno ha dato alle stampe “Caravanas”, nuovo scintillante album che finalmente viene edito anche in Italia grazie all’opera meritoria di Incipit Records. Questo nuovo lavoro raccoglie nove brani che, nel loro insieme, ci offrono una istantanea del Brasile, terra straordinaria ma nel contempo piena di contraddizioni, nella quale c’è però ancora spazio per i sentimenti e la passione. A differenza del precedente che si caratterizzava per la sua natura intimistica e riflessiva, “Caravanas” si pone su un piano differente invertendo la prospettiva dell’autore verso il mondo che lo circonda. Dal punto di vista prettamente stilistico ciò che risalta è la capacità di Chico Buarque di innovare la tradizione senza perdere mai il contatto con le radici e così lo scopriamo addentrarsi anche in sentieri differenti dalla MPB. E’ il caso dell’iniziale e bellissima “Tua Cantiga” composta con Cristovão Bastos ed ispirata nella melodia alla “Polonaise in G minor” di J.S. Bach su cui si innesta un testo denso di lirismo, o della successiva “Blues Pra Bia” nella quale il cantautore brasiliano incrocia le sonorità nord americane già sperimentate in “O último blues” dal musical “A ópera do malandro” del 1978. Che dire poi di quel gioiello che è “A Moça do Sonho” scritta con Edu Lobo e nella quale brilla l’arrangiamento elegantissimo ed essenziale nel quale la chitarra dialoga con il violoncello. Non manca uno sguardo al calcio, profondamente amato da Buarque che per l’occasione pennella il samba “Jogo de Bola” in cui il fair play da tenere in campo diventa un invito a porre fine al clima di intolleranza che pervade il Brasile in questo periodo. Il disco non perde mai quota, anche quando i torni si fanno più leggeri prima con “Massarandupió”, la cui melodia è firmata dal nipote Chico Brown del quale il testo ne racconta l’infanzia sulle spiagge di Bahia, e poi con la nuova versione di “Dueto”, in origine cantata con Nara Leão nel 1980, e qui riproposta in versione jazz con la nipote Clara e l’aggiunta nel testo finale di alcuni riferimenti ai social network dove nascono spesso rapporti d’amore. Il vertice del disco arriva poi con il bolero cantato in spagnolo “Casualmente”, cofirmata insieme al bassista Jorge Helder, e il cui testo ci offre un ritratto de L’Avana, spesso considerata rifugio per coloro che non si riconoscono nella politica brasiliana. Completano il disco il tagliente samba-canção “Desaforo” sugli haters da social, e lo splendido ritratto di Rio de Janeiro e i suoi bus carichi di giovani de “As Caravanas”, ispirata a “L‘Étranger” di Alter Camus e a “Caravan” di Duke Ellington e nella quale brilla la partecipazione di Rafael Mike dei Dream Team Passinho. Insomma “Caravanas” è l’ennesimo capolavoro di un artista dall’ispirazione vivissima in grado come pochi di raccontare il Brasile e la sua società con lucidità, passione e poesia. 


Salvatore Esposito

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