Qualche tempo fa, l’etichetta tedesca Stroboscopic Artefacts ha pubblicato una bella compilation dedicata alla nuova musica elettronica Italiana. Disponibile in doppio vinile, cd e formato digitale, “Flowers From The Ashes” ci conduce alla scoperta di una scena “sotterranea” ricca e diversificata. I dieci brani dell’album sono l’espressione di artisti differenti che condividono però una medesima memoria culturale. Per la maggior parte residenti e attivi fuori dal proprio paese, i dieci musicisti coinvolti ci offrono qui dei “ritratti sonori” personali che traducono in musica questo spirito condiviso, l’essere artisti in un contesto diverso. La proposta complessiva è piuttosto eclettica spaziando dagli esperimenti più astratti al confine tra Ambient e Sound Art, alle curiose costruzioni ritmiche. L’iniziale “Errori” è composta da Silvia Kastel sviluppando una linea melodica costantemente ripetuta. “Spitting And Skytouching” del percussionista Andrea Belfi dipinge abbaglianti scenari introducendo delicati interventi percussivi che si fanno più decisivi nella successiva “Lux et Sonus” di Marco Shuttle costruita su risoluti rintocchi di basso elettrico. C’è spazio anche per il “tribalismo elettronico” con accenni World di Ninos du Brasil con Noitre Atrás, o Lucy con “Starving The Mind”, mentre i claustrofobici synth di“You Will Not Be There For The End” offrono un’ottima prova di classica E.B.M sapientemente eseguita da Alessandro Adriani. Ottimo sul finale il contributo della compositrice bolognese Caterina Barbieri con la maestosa“Virgo Rebellion” che in bilico tra minimalismo ed elettronica di scuola tedesca, ci offre un altro personale saggio del suo talento confermando le ottime premesse del recente “Patterns Of Consciusness”.
In sintesi, “Flowers From The Ashes” è una compilation intrigante, all’insegna dell’elettronica più audace ed esplorativa.
Marco Calloni
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