Dopo il promettente Ep di debutto “Premenstrual Syndrome” uscito per Ark Records nel 2016, questo “Di giallo e grigio” conferma le ottime premesse.
Nelle nove tracce del disco Martina Mollo (voce, piano, synth) e Caterina Bianco (voce, violino, viola) aka PMS, partendo da una formazione classica, passano in rassegna una molteplicità di umori in una ricerca continua e trasversale, dove musica da camera ed elettronica, si fondono idealmente con un’atipica forma canzone superando preconcetti e limiti di genere. “Per noi la formazione classica è il presupposto fondamentale, il percorso che ci ha insegnato a trattare ogni nota che emettiamo con amore e cura. Partendo da qui, tutte le strade sono percorribili, e con l’atteggiamento giusto ci si può misurare con molti generi”. Così il duo ci racconta perfettamente quella che è effettivamente l’essenza di “Di giallo e grigio”, dove background ed esperienze diversificate, che spaziano dal dark Partenopeo (Argine, Ethereal Dark Orchestra, Ashram), al jazz, al folk (E Zezi, Rua Port’Alba, Quartieri jazz, Foremare), sino al teatro (Antonella Morea, Gianni De Feo) e al rock (Sula Ventrebianco), sembrano confluire con equilibrio, offrendoci un progetto audace e maturo in grado di tradurre in suono tutta l’urgenza creativa di queste due giovani musiciste napoletane, cresciute tra i banchi del conservatorio S.Pietro a Majella di Napoli, in un incontro di linguaggi differenti eppur complementari. Giallo e grigio simboleggiano anche la tipica bipartizione del classico vinile, dove l’ipotetico lato a del disco, aperto dalle curiose armonie vocali de “Il Cielo gonfio di giallo e grigio” è affidato alle canzoni, scritte da Martina Mollo, mentre, gli arpeggi pianistici e i pizzicati di “Catarsi” inaugurano la sequenza di strumentali a quattro mani del “lato b”, sospeso tra istanze neo-classical e Minimalismo che dimostrano la spiccata inventiva strumentale del duo, diretto esecutore e compositore delle musiche, con alcuni interventi a opera di: Ernesto Nobili agli arrangiamenti e alla chitarra preparata, Salvio Vassallo ai synth e Francesco Calzolaro agli“urli” in “Viandanti”. Questa scelta, voluta dal produttore Davide Mastropaolo, vorrebbe sancire un forte legame con musica e modalità d’ascolto appartenenti a quell’era (contrapponendosi al flusso continuo delle playlist odierne), ulteriormente rafforzato dalla scelta di un suono analogico, in grado di conferire sfumature e colori del tutto peculiari alle musiche, sempre cariche di una forte emotività. Si segnalano a tal proposito le bellissime elevazioni di “Nudi” e “D’ombra”, dove elettronica e suggestivi soundscapes si fondono a perfezione con voce, archi e pianoforte, offrendoci un perfetto e maturo esempio del raffinato modo di guardare alla canzone delle PMS. “Di giallo e grigio” è in definitiva un disco intelligente, ricco di bellezza e idee che riesce a coniugare con sorprendente grazia comunicabilità e voglia di sperimentare.
Una promettente scoperta che ci riserverà altre sorprese, ne sono certo.
Marco Calloni