Festival delle Ciaramelle II Edizione dal 4 al 6 Agosto 2017 ad Amatrice (Ri)

L'esistenza, lo sviluppo, la crescita di una societร  civile si fondano sul suo patrimonio culturale immateriale: quell'insieme di tradizioni, ricchezze, beni non tangibili che caratterizzano l'identitร  di un popolo. Ce lo ricorda la convenzione UNESCO di Parigi per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale; ce lo ricordano anche i recenti eventi sismici che tutto hanno spazzato via nell'area del cratere ma che non potranno cancellare i ricordi legati alle nostre tradizioni popolari: arte, musica, poesia, danza. Da sempre studiosi, etnologi ed etnomusicologi si spendono affinchรฉ il patrimonio culturale di tradizione orale in Italia non vada perduto ed รจ piรน che mai importante farlo nelle quattro regioni del sisma, oggi che i beni materiali hanno rivelato la loro fragilitร . La convenzione UNESCO risale al 2003 ed รจ stata formalmente recepita anche in Italia, ma l'operativitร  nel seguire quelle indicazioni รจ scarsa o manca del tutto. Alla teoria non segue la pratica e, per questa ragione, il nostro patrimonio immateriale, soprattutto musicale, rischia di scomparire. 
In questo, l'Alta Sabina si รจ forse distinta proprio per la sua capacitร  di trasmettere alcune delle sue tradizioni musicali fondanti alle giovani generazioni: rivivono infatti grazie ad alcune scuole di musiche, in primis in area romana, la danza del saltarello e l'arte dei poeti in ottava; sopravvive e si diffonde presso i giovani la tradizione musicale delle ciaramelle, col risultato di conservare pressochรฉ integro un repertorio strumentale fondato su scale musicali arcaiche che non hanno subito modifiche nei presunti duemila anni di vita. La nascita delle ciaramelle del suo repertorio si puรฒ far risalire al primo secolo della Roma Imperiale (tibiae impares) e lo strumento ha caratteristiche organologiche uniche fra tutte le zampogne italiane, tanto da essere considerato un vero e proprio “monumento culturale”, come affermato da Febo Guizzi, uno dei piรน importanti organologi italiani. In questa situazione, istituire un Festival delle ciaramelle ha il valore di un'azione concreta di tutela e valorizzazione dello strumento e del suo repertorio, che รจ in pieno nel solco della convenzione UNESCO. 
Il supporto alle attivitร  dei giovani musicisti passa concretamente attraverso l'istituzione di un premio - le "Ciaramelle d'argento" - che conferisce un riconoscimento al miglior esecutore tra quelli presenti. Ma tale impegno a sostegno della pratica musicale tra i giovani si serve anche del mezzo del confronto con altre tradizioni regionali di strumenti musicali a fiato continuo - in questa seconda edizione, le zampogne di Ciociaria e Sicilia, sempre suonate da giovanissimi musicisti. Strumenti e repertori ospiti saranno poi oggetto di un seminario, curato dagli studiosi Sergio Bonanzinga per le zampogne siciliane e Antonello Ricci per quelle laziali. Ad essi si affiancheranno Placida Staro, Piero G. Arcangeli e Giancarlo Palombini, direttore artistico del festival, per una riflessione sull’immateriale al tempo del terremoto dal titolo "Arza li pรจdi che la terra balla" (mutuato da un verso di un canto a stornello della tradizione amatriciana). La musica di tradizione orale rivendica cosรฌ la sua funzione di elemento di coesione tra cittadini e propone il suo contributo alla "ricostruzione morale" di un popolo duramente provato e di una rete comunitaria disgregata a seguito degli eventi sismici. 
Durante il festival, che si terrร  dal 4 al 6 agosto prossimi, saranno aperti a tutti anche stage pratici di danza e canto. Lo stage di saltarello, tenuto da Alessandro Calabrese e Franco Moriconi, promuoverร  la versione amatriciana, che mostra aspetti di particolare virtuosismo, di una danza (chiamata anche sardarella nella zona) legata ai momenti di festa della comunitร . Si tratta di un ballo di coppia uomo-donna accompagnato dalla musica di ciaramelle o organetto assieme alla tamburella, che consta di alcune figure con postura rigida del tronco e di una parte finale durante la quale il corpo dei danzatori si scioglie nella "girata", anche detta "struscio". Lo stage di canto sarร  dedicato alla vocalitร  altosabina e tenuto da Susanna Buffa, con trasmissione di canti bivocali di lavoro per la monda del grano ("alla monnarella" e "all’arianella") tipici della zona amatriciana e in particolare della piccola frazione di Preta. La conservazione di questi canti si deve alle registrazioni effettuate nel 1980 da Giancarlo Palombini ed รจ particolarmente importante trasmetterli oggi che le "canterine" di Preta sono tutte scomparse. E' possibile iscriversi agli stage prenotandosi via mail: festivalciaramelle@gmail.com o telefonando al numero 3206842733 (ore 15.00-17.00). 
Saranno gratuiti per i cittadini amatriciani e avranno un costo di 10€ per i non amatriciani. Il festival avrร  il suo momento culminante nel grande concerto in alta montagna che si terrร  nel pomeriggio del 6 agosto. L’andare sui monti sarร  un’azione simbolica forte che permetterร  di prendere distanza dalle macerie degli edifici crollati e di osservare dall’alto le bellezze della conca amatriciana. Dopo le esibizioni di gruppi spontanei che dalle ore 14.00 faranno da preludio al concerto principale, sul palco, cioรจ tra le boscaglie in localitร  Sacro Cuore, si alterneranno: Susanna Buffa e Stefania Placidi, Cantico Trio (Goffredo Degli Esposti, Raffaello Simeoni e Gabriele Russo) con Massimo Giuntini, Il Passagallo, Lara Molino ed in conclusione Daniele Sepe con Capitan Capitone e i Fratelli della Costa. Nell’occasione Blogfoolk consegnerร  a Daniele Sepe il premio “miglior album world/folk 2016” per il disco "Capitan Capitone e i Fratelli della Costa". Il giorno giovedรฌ 17 agosto la seconda edizione del festival giungerร  al suo epilogo con il concerto finale di Sara Modigliani, Susanna Buffa e Gabriele Modigliani “Le storie cantate”, con repertorio di vocalitร  sabina e altosabina. Per tutta la durata del festival si terrร  una mostra-mercato di zampogne e strumenti musicali tradizionali e non mancheranno punti informativi su territorio e cultura. 

Giancarlo Palombini e Susanna Buffa

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