Dopo aver attraversato una fase critica della sua esistenza, La Piva Dal Carnér, l’opuscolo rudimentale di comunicazione a 361° diretto da Bruno Grulli, torna con un numero doppio che si apre con l’importante annuncio della costituzione dell’Associazione degli Amici della Piva Dal Carnér e del sito internet www.amicidellapivadalcarner.it che consentiranno di mantenere vivo e saldo il ruolo originario di questa preziosa testata. Ad aprire la rubrica Tribuna è l’intervento di Glauco Sanga che riflette con amarezza sul ruolo sempre più marginale riservato dalle Università allo studio delle tradizioni popolari italiane. Si prosegue con i contributi di Antonietta Caccia ed altri che analizzano il concetto di tradizione, mentre con l’intervista a Simonetta Giglioli, presidente di Istoreco, si prosegue con i focus dedicati alle istituzioni in grado di poter stabilire o ristabilire i contatti con il mondo della ricerca sulla cultura popolare. Nella sezione Piva, Daniele Bicego traccia una approfondita ricostruzione della müsa, mentre Gianluca Salardi lamenta l’assenza di suonatori di piva nel modenese, sottolineando la necessità di approfondire le ricerche archivistiche sull’argomento. Gli interventi di Marco Bellini, Enzo Gentilini e Bruno Grulli si soffermano sull’analisi di alcune fotografie di suonatori di piva della Val Ceno, apportando alcune correzioni all’anagrafe pubblicata sul numero 7/2014. Pregevoli sono poi l’articolo di Giancorrado Barozzi sugli scritti dello scomparso Bruno Pianta, il lavoro di Gian Paolo Borghi su Giuseppe Ferraro e le sue ricerche nel Reggiano, e la trascrizione curata da Emanuele Reverberi di una quadriglia raccolta a Sillano. Non manca uno sguardo verso il repertorio di canti legati alla resistenza nel reggiano con il contributo di Giovanni Gilli, mentre lo spazio Nonsolofolk è dedicato ad una ricerca di Franco Piccinini sulla esposizione di una bandiera rossa sul Padiglione dell’Unione Sovietica alla Fiera di Milano del 1927. Completano il ricco numero de la Piva, le tre biciole di GS e di Elena, la recensione del saggio “Canti e racconti dei contadini d’Abruzzo: le registrazioni di Elvira Nobilio (1957-58)” di Omerita Ranalli, la segnalazione dell’edizione 2016 e Uticulus, la comunicazione dell’avvenuto Zampetto 2017, e la presentazione dell’incontro sui vecchi balli delle province di Reggio e Piacenza.
Salvatore Esposito
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