Druga Godba Festival, l’altra musica in Slovenia

Nato poco più di tre decenni fa, il Festival Druga Godba si è imposto negli anni come una delle manifestazioni europee di spicco della world music. Presentiamo la trentatreesima edizione della rassegna, che si svolgerà dal 25 al 27 maggio facendo tappa prima a Piran, splendida cittadina rivierasca sulla costa adriatica, per poi spostarsi nella sede storica di Lubiana. Tra gli highlights della rassegna il “nostro” Bella Ciao, il ghanese King Ayisoba, il chitarrista sudafricano Derek Gripper, i coreani Black String, la libanese Yasmin Hemdan e la folk-trance-drone-acustica degli sloveni Širom. Blogfoolk è media partner di Druga Godba (www.drugagodba.si
Situata su una lingua di terra protesa nelle acque adriatiche, a pochi chilometri dallo straordinario  parco ambientale delle Saline di Sicciole (cfr. http://www.visitslovenia.it/pirano), Piran o, se preferite, Pirano d’Istria è una città fortificata senza barriere contro le mescolanze culturali, che ancora porta sui suoi preziosi edifici gli emblemi della Serenissima. Il Duomo barocco di San Giorgio con il suo altissimo campanile sovrasta la cittadina marinara, che si caratterizza per le strette calli che conducono a vivaci piazzette, chiese e palazzi.  Nella piazza centrale la statua del violinista e compositore Giuseppe Tartini, che qui ebbe i natali, scruta dall’alto la vita di questa raffinata, accogliente perla costiera; nelle immediate vicinanze la casa natale di questo musicista, “il violinista del diavolo”, offre ai musicofili spartiti, manoscritti e il suo prezioso Amati. 
Proprio la piazza principale dedicata al violinista accoglierà giovedì 25 il festival Druga Godba con il concerto della polka-punk band viennese Roy de Roy. Con il suo spirito di apertura turistica, Piran si è rivelata cittadina accogliente per dare nuovo slancio al festival lubianese. A seguire nello spazio espositivo Monfort, ci sarà il nostro “Bella Ciao” e il set del ghanese King Ayisoba, che presenta il suo notevole nuovo lavoro “1000 Can Die” (pubblicato da Glitterbeat). Per il week-end il festival si sposterà a Lubiana, sua sede storica, dove la manifestazione assume la forma di evento diffuso, ‘occupando’ alcuni luoghi centrali della vita culturale alternativa della capitale, città confluenza tra Europa Centrale e Mediterraneo (https://www.visitljubljana.com). Nato nel 1984, sette anni prima che la Slovenia diventasse indipendente, nel corso di trent’anni il festival ha raggiunto una reputazione di rango fidelizzando il pubblico e gli addetti ai lavori del circuito world. Druga Godba fa parte dell’ European Forum of Worldwide Music Festivals (EFWMF) e sotto la sua egida organizza concerti anche nel resto dell’anno. 
Dal 2004 è stata creata una house label del festival, DruGod, che ha pubblicato diverse antologie annuali della manifestazione, ma anche album di artisti sloveni, tra cui Brina Vogelnik e la pianista Kaja Draksler. A portarci dentro l’edizione numero trentatré di Druga Godba è Rok Košir, da tredici anni membro del comitato organizzatore, e direttore ad interim del festival world sloveno, alla cui direzione artistica è Bogdan Benigar, una figura di spicco della scena musicale di Lubiana sin dai tempi di Radio Student, tra gli artefici dell’alto profilo e dell’ethos alternativo della manifestazione.

Dalle origini di festival di rock alternativo, musica improvvisata e riscoperta della musica tradizionale slovena la manifestazione si evoluta lungo tre decadi, diventano una delle rassegne world music più importanti del continente. Anzi, tra i 25 festival al mondo da non perdere secondo il magazine britannico “Songlines”: niente male! Quale la sua storia e il suo sviluppo? 
Lubiana ospita uno dei più antichi – alcuni dicono sia perfino il più vecchio – festival jazz in Europa. Nel mezzo degli anni ‘80 la manifestazione era diventata molto tradizionalista, con un programma centrato principalmente sulla tradizione jazz americana. 
Però, un gruppo di appassionati di musica più progressisti, animati dall’idea che dovessero essere rappresentati gli stili musicali più diversi, oltre al jazz classico, rock alternativo, musica tradizionale, free jazz, avant-garde e musica improvvisata. Musiche possibilmente provenienti anche da altri continenti: insomma, quella che in seguito è diventata nota come world music. È così che hanno introdotto il Druga Godba festival (che potrebbe essere tradotto come il festival dell’ “Altra musica"). Di più, alla prima edizione di Druga Godba sono stati invitati i sardi Suonofficina. E quest’anno Elena Ledda, che era la voce di quel gruppo, ritornerà esibendosi con il “Bella Ciao”. 

Come è finanziato il festival?
Siamo abbastanza fortunati da poter contare sul sostegno del Ministero sloveno della cultura. L’altra  fonte importante è il sostegno finanziario delle comunità locali: quest’anno c’è il sostegno dell’amministrazione comunale di Lubiana e, per la prima volta, di quella di Pirano, dove il festival si aprirà il 25. 

Una dei punti di forza del festival è la sua disolocazione a Lubiana.
La nostra sede principale a Lubiana è il  Kino Šiška, un ex cinema, rinnovato nel 2009, che è diventata la sede più importante per la cultura urbana indipendente di Lubiana. La sua capacità è di circa 1.000 persone. Inizieremo il programma venerdì e poi ci trasferiremo in quattro club, che fanno parte di Metelkova Mesto, il centro culturale autonomo nel centro di Lubiana. Si trova sul sito di una ex caserma militare (era la sede slovena dell'esercito nazionale jugoslavo) che è stato occupato nel settembre 1993 e successivamente è diventato il fulcro più importante della vita notturna di Lubiana, ma anche attrazione per visitatori provenienti da tutto il mondo. Il programma di sabato inizia nel principale centro culturale sloveno Cankarjev dom e termina nel già citato Kino Šiška. 
La nostra idea è che il festival occupi il maggior numero possibile di luoghi a Lubiana durante il fine settimana per creare una sensazione di festa in città.

Un festival che si risolve nei tre giorni di concerti? Oppure è un festival esteso a  tutto l’anno attraverso altre iniziative?
In passato Druga Godba copriva tre settimane di eventi. Abbiamo deciso di cambiare il format quattro anni fa, diventando un festival che si snoda in tre giorni. Ma organizziamo anche alcuni concerti durante l’anno (la rassegna si chiama Sogodbe). Di recente abbiamo ospitato i coreani Jambinai, che si erano già esibiti al festival tre anni fa, e che nel frattempo qui sono diventati molto popolari. Nella storia recente, al di fuori del festival, abbiamo organizzato anche concerti dell’eroe folk bosniaco Damir Imamovic, la leggenda afro-beat nigeriana Orlando Julius & The Heliocentrics, la stella inuit-canadese Tanya Tagaq.

Come si può spostare il pubblico da Pirano a Lubiana oltre che con mezzi propri?
La maggioranza del nostro pubblico è sempre stata di Lubiana. Abbiamo deciso di rendere facile raggiungere la costa. 
Così abbiamo organizzato autobus gratuiti da Lubiana a Pirano e ritorno. L’unica cosa che da fare è registrarsi sul nostro sito web. Certamente la nostra intenzione è  attirare anche persone provenienti da Pirano e da altre parti della regione costiera per partecipare alle giornate del festival che si svolgono a Lubiana.

Quale è il pubblico di Druga Godba?
Cerchiamo di portare pubblico diverso al festival: è uno dei motivi per cui ‘occupiamo’ tanti luoghi. Tradizionalmente molti studenti partecipavano al festival e siamo contenti che con il nuovo format il pubblico giovane siano tornati, ma naturalmente vorremmo mantenere chi ha iniziato a seguirci in passato. Il nostro intento è sempre stato di fidelizzare il pubblico che accetta ben volentieri le nostre proposte. Ciò che abbiamo notato negli ultimi anni, è che ci sono un po' più donne tra il pubblico, e loro amano davvero ballare ai nostri concerti.

Ci presenti il programma di questa edizione numero 33?
Nel programma di quest’anno ci sono un gran numero di vocalist: tre cantanti di “Bella Ciao” giovedì. Poi un venerdì molto al femminile con Jenny Hval, Inna Modja e la turca Gaye Su Akyol, fino ad arrivare al concerto di punta di sabato, che è quello di Yasmine Hamdan. Altro punto focale dl festival sono gli artisti dell'etichetta Glitterbeat: oltre a Gaye Su Akyol e King Ayisoba ci sono gli sloveni  Širom. Non ci sono grandi stelle nella nostra programmazione, ma ritengo sia stata scelta una programmazione veramente equilibrata e, soprattutto, di qualità. Tuttavia, l’artista che otterrà più attenzione dal pubblico rispetto ad altri sarà, con ogni probabilità, Yasmine Hamdan, che ha già suonato a Druga Goda due anni fa. I più concerti più grossi di venerdì si terranno al Kino Šiška: Inna Modja e Jenny Hval, che hanno realizzato alcuni dei migliori dischi del 2016. Da non perdere neppure i coreani Black String. Tra i miei preferiti King Ayisoba giovedì, Gaye Su Akyol e Kondi Band venerdì, il chitarrista Derek Gripper e Love & Revenge al sabato.

Ci sono attività collaterali nel corso del festival?
Abbiamo preparato molte attività nell’ambito del nostro programma di supporto: proiezioni cinematografiche, laboratori, incontri con gli artisti. C’è anche un programma per i bambini. Tutto si può trovare alla pagina https://drugagodba.si/en/supporting-programme/

Che spazio per la musica tradizionale slovena?
Non chiamerei nessuno dei quattro concerti sloveni del festival di quest'anno strettamente folk, ma sicuramente i Širom hanno un elemento folk e sono sicuramente la band da perdere: con i loro strumenti auto-costruiti suonano qualcosa di completamente diverso da chiunque altro. Tra gli altri set sloveni ci sono il compositore Drago Ivanuša  e il veterano fisarmonicista Bratko Bibič (da rock in opposition ai Nimal, ndr) con Otto Lechner & Die Wiener Ziehharmoniker.

Oltre alla musica, c’è molto da respirare l’atmosfera di Lubiana. Hai consigli?
Negli ultimi anni Lubiana è diventata una destinazione turistica molto popolare e posso assicurare a tutti i visitatori stranieri che godranno molto della città. L’attrazione principale è il castello in cima alla collina sopra Lubiana, la zona più vivace si trova sulle rive del fiume Ljubljanica, ma se siete qui il venerdì da non mancare  è “Odprta Kuhna”(“Cucina aperta”) a Pogačarjev trg: è un luogo unico ed  il mercato alimentare più diffuso in Slovenia. I suoi stand attirano migliaia turisti e gourmet, ma anche coloro che semplicemente amano girovagare rilassandosi.



Ciro De Rosa

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