Storia della chitarra acustica solista pt.1

La chitarra acustica con corde di metallo è oggi certamente lo strumento popolare per antonomasia. Comunemente considerato uno strumento di accompagnamento, possiede invece un vasto repertorio come strumento solista grazie all'opera di alcuni musicisti pionieri del genere, ma soprattutto in virtù dell’impiego di accordature diverse da quella standard (Mi Si Sol Re La Mi) che nascono da una tradizione tutta nord-americana con precise origini nella musica popolare nera, nel blues e nel ragtime. Quella che segue è una breve storia dell’evoluzione della musica strumentale per chitarra acustica dalle origini alla realtà contemporanea.

L’invenzione della chitarra acustica moderna
La chitarra classica come strumento solista ha una sua lunga tradizione, questo grazie (o a causa) della difficoltà nel potere essere impiegata in orchestra dato il ridotto volume che può emettere. Per questo motivo possiede un repertorio, anche se piuttosto vasto, spesso marginale o nullo nei grandi compositori, che è stato però rinverdito grazie all'opera di alcuni illustri interpreti, Andrés Segovia (1893-1987) sopra tutti, che ne hanno nobilitato il repertorio anche con adattamenti di brani originariamente composti per altri strumenti. 
Ma come è avvenuto per la musica colta in generale, anche la musica per chitarra classica ha dovuto subire il rapido e progressivo mutare del gusto del pubblico contemporaneo, divenendo musica di non facile fruizione per un pubblico non "preparato", spesso relegandosi a musica ad uso e consumo dei soli chitarristi. Nel 1833 Christian Frederick Martin, un liutaio tedesco immigrato negli Stati Uniti, inventa l’X bracing, cioè l’incrocio a x di due coppie di listelli di legno sotto la tavola armonica. Ciò permette di rinforzare la tenuta dello strumento, capace adesso di montare corde di metallo dalla tensione molto più alta e non più di budello. Nasce così la chitarra acustica, detta anche folk 1. La chitarra classica con corde di budello (oggi in nylon) ha una tensione delle corde bassa ed un attacco delle note sempre morbido, un timbro piuttosto omogeneo e rotondo, inoltre la durata (sustain) delle note è piuttosto limitata 2; la tecnica esecutiva ne risente e fa spesso uso di note puntate e del tocco appoggiato, stili che richiedono una certa precisione da parte dell'esecutore, oltre ad una buona dose di esercizio per essere dominati. La chitarra acustica con corde di metallo possiede una tensione delle corde più alta ed un attacco delle note più immediato, restituisce un volume maggiore, un timbro e una dinamica sostanzialmente diverse e molto più ricco di sfumature, inoltre in un certo senso "perdona gli errori" nel senso che si può più facilmente suonare in modo soddisfacente anche senza un'impostazione delle mani particolarmente raffinata. Tutti questi motivi, ma soprattutto il maggiore volume di suono ottenibile, lo rendono lo strumento popolare (folk appunto) per eccellenza.

Le origini e il blues
Nel 1800 gli schiavi neri del Sud-Est degli Stati Uniti, ormai più o meno consciamente memori delle loro origini africane, portano a compimento una propria tradizione orale di canti popolari. 
Canti corali sono le work song, i "canti da lavoro" degli operai o dei contadini nei campi di cotone: carichi di critica sociale e di miti contemporanei (come quelli che compongono la saga attorno ai lavori per la costruzione della ferrovia da Est a Ovest) o dal contenuto sovversivo, oppure semplicemente lamentoso, ma sempre legati al contesto e alle miserie della vita dei neri. Canti a solo sono le ballad, spesso lunghe molti versi e in una forma quasi epica, tramandate oralmente e spesso ripetute non uguali, bensì modificate e allungate ogni volta dall’improvvisazione del singolo interprete 3. Gli spirituals invece sono canti religiosi protestanti cantati a solo nei quali è più chiara l'ascendenza dalla musica africana e dai suoi ritmi. La tradizione degli spiritual si riversa poi e si tipicizza nel gospel, un canto corale derivato dalla tradizione melodica inglese e con testi di argomento sacro, spesso veri e propri passi biblici musicati. I gospel sono veri e propri inni sacri, intonati nelle chiese protestanti battiste o metodiste e molto popolari tra gli schiavi neri, grazie anche ad un proselitismo spesso incoraggiato dagli schiavisti prima 4 e poi dai proprietari terrieri, che nell'ossequio religioso dei neri trovavano spesso un buon metodo per evitare disordini. Molti sono anche i neri che diventano pastori di queste chiese, e molti sono i musicisti di strada, solitamente chitarristi (talvolta ciechi o comunque inabili al lavoro), che chiedono elemosine cantando brani religiosi per strada, all’uscita dalle fabbriche o dalle chiese. 
Del tutto particolare è il minstrelsy, una forma di teatro popolare musicale e improvvisato da bianchi con la faccia dipinta di nero, e in seguito dagli stessi neri, basato sulla caricatura degli schiavi neri, con vere e proprie maschere tipiche come il Sambo (il nero tonto) e Jim Crow (lo schiavo sottomesso). Quest’ultimo personaggio diventa la metafora stessa dell'oppressione sui neri e il protagonista di mille canzoni 5. Parallelamente alla musica di sacra, più probabilmente derivata da ballads e worksongs, se ne sviluppò un’altra di argomento profano/popolare, e spesso anche allusiva e volgare: il blues. Il blues ha una struttura armonica fortemente formalizzata 6, i testi dei canti blues rievocano il lavoro nei campi oppure la dura vita quotidiana, solitamente con accenti crudi e realisti, e molto spesso l'abbandono e/o il tradimento da parte di una donna.

Jazz, Ragtime & … Fingerpicking
Il primo genere musicale squisitamente "nero" ad ottenere un grande successo è il ragtime, una musica essenzialmente pianistica suonato su un tempo binario (2/4) e con una melodia fortemente sincopata, abbastanza veloce e ballabile. Un ritmo da ballata popolare che occasionalmente aveva fatto capolino anche nella musica classica 7. Il più famoso tra i suoi esponenti è certamente Scott Joplin (1867-1917) che ebbe un successo grandissimo, tanto che si può dire che "intorno al 1900 tutti suonavano il ragtime" 8, e che fu rievocato anche dai più illuminati compositori contemporanei come Stravinsky e Debussy 9. Nel sud degli Stati Uniti la città di New Orleans, nello stato francofono della Louisiana 10, vi è un notevole incrocio di razze e culture: quella afro-americana e haitiana degli schiavi, inglese, francese, spagnola e pure italiana. La cultura cattolica degli abitanti, se fu anche più dura nel trattamento degli schiavi e dei servi rispetto a quella protestante di altri stati, si dimostra invece più tollerante rispetto alla loro cultura, che comprende danze e canti, ma anche una forte religiosità pagana infarcita di riti tribali detti voodoo. 
A differenza di altre zone si crea qui una popolazione creola meticcia, generatasi per lo più dai figli di uomini bianchi e delle loro schiave e serve nere 11, la cui condizione di mezzo-sangue consente loro a volte di potere studiare e affrancarsi dalla condizione di servi od operai. Si forma in questo modo una "borghesia creola", spesso doppiamente ghettizzata perché non integrata coi padroni bianchi e contemporaneamente rifiutata dai loro servi neri, però più istruita per la necessità di emanciparsi e capace di fondere ad un livello più alto di cognizione teorica e formale la cultura e la musica anglofona-statunitense, francofona-europea e afro-americana. Proprio qui a cavallo tra il 1800 e il 1900, secondo una tradizione ormai affermata anche se probabilmente non del tutto corretta, nasce il jazz, il risultato cioè della fusione della tradizione musicale afroamericana, soprattutto blues e ragtime, con la cultura musicale filo-europea della borghesia mulatta, colta ed orchestrale. Questa musica si poteva sentire ovunque, per strada e nei locali e soprattutto nelle fanfare delle bande dei cortei funebri. Questa musica è incarnata quasi fisicamente dalla popolazione creola meticcia di New Orleans. A New Orleans dal 1907 esiste un intero quartiere tutto dedito alle bische per il gioco d'azzardo, all'alcool e alla prostituzione, questo quartiere si chiama Storyville 12
Nelle case di appuntamenti di Storyville spesso si esibiscono gruppi di musicisti jazz, che con la loro musica svolgono il doppio compito di intrattenere i clienti in attesa e di coprire il rumore non proprio edificante dell'ambiente della maison. Nel 1917 il quartiere viene sgomberato, e i musicisti sono costretti a trovare impieghi nelle altre città dell’Unione, seguendo l'onda più generale delle migrazioni verso le grandi fabbriche del Nord, per sopperire alla mancanza di manodopera bianca impegnata nella Prima Guerra Mondiale. Tra questi vi è anche il trombettista Louis Armstrong (1901-1971) che, emigrato da New Orleans, diventa la prima stella del jazz delle origini. Da questo momento le storie “sociali” del blues e del jazz, che fino a quel momento convivevano e avevano condiviso un ambiente ed un pubblico abbastanza simile, imboccano due strade diverse per non incontrarsi più, se non nella contaminazione di singoli artisti. Il blues, con la sua armonia semplice ed immediata, più facile da comporre ed interpretare oltre che più facile da tramandare a memoria grazie alla sua struttura fortemente canonizzata, resterà ancora per un trentennio una forma di musica popolare nera, tipica dell'ambiente rurale delle campagne del Sud, o almeno così voleva essere percepita dagli ascoltatori bianchi e da chi raccoglieva e pubblicava le registrazioni. 
Il jazz invece si legherà sempre più alle forme della musica colta orchestrale bianca, diventando con lo swing, e grazie alla radio, la prima forma moderna di musica commerciale di massa, per poi ancora rinnovare sé stesso e la sua tradizione sulla base di nuove forme di improvvisazione strumentale (bebop etc.). Nel 1920 negli Stati Uniti iniziano le trasmissioni Radio e nasce di conseguenza anche il mercato delle produzioni discografiche (di proprietà naturalmente di imprenditori bianchi) per il pubblico nero, soprattutto a New York e Chicago: i cosiddetti race records. Grazie al business, ma anche all'intraprendenza di alcuni ricercatori ed etno-musicologi sul campo (spesso proprio "tra i campi" a cercare i musicisti) come John Lomax e il figlio Alan, oppure John Hammond Senior, nascono le prime star dell'industria discografica "di razza" come la cantante Bessie Smith (1894-1937) e incidono i primi chitarristi di blues rurale, cioè il blues delle origini contadine (detto anche downhome blues), come Charlie Patton (1891-1934) e Robert Johnson (1911-1938); una musica che spesso però serve anche per assecondare il gusto esotico della borghesia urbana bianca. Ancora una volta molti di questi chitarristi/cantanti sono ciechi, e spesso infatti hanno l'appellativo blind "cieco" anteposto al nome: Blind Willie Johnson (1897-1945), Blind Lemon Jefferson (1893-1929), Blind Blake (1893ca.-1933), Blind Willie McTell (1901-1959). Il Ragtime aveva influenzato tantissimo lo stile dei chitarristi, e questi creano uno stile di Ragtime applicato alla chitarra che viene detto fingerpicking. In questo stile il pollice della mano destra svolge in pratica la funzione che era della mano sinistra per il pianista mentre la melodia è eseguita dalle altre dita 13. Questo stile viene quindi applicato anche al blues e ai temi e melodie tradizionali sacre o profane. I più raffinati interpreti di questo stile sono probabilmente Mississipi John Hurt (1892ca.-1966) e Reverend Gary Davis (1896-1972), anch’egli cieco e che era pure pastore battista. 
Nasce così il primo vero stile originale della chitarra acustica, anche se oggi il termine fingerpicking (o fingerstyle) è spesso usato semplicemente come sinonimo di chitarra acustica suonata con le dita. Tutti i bluesmen utilizzavano e si tramandavano delle accordature diverse da quella standard, per essi infatti, privi di qualunque istruzione musicale che non fosse orale o per imitazione, questa accordatura doveva essere piuttosto ostica. Nasce così l’uso accordare la chitarra in modo che le corde suonate a vuoto diano subito un accordo definito, le cosiddette open tunings (accordature aperte). Un approccio molto più intuitivo e pragmatico quindi che permette di suonare subito i blues con tre sole posizioni di barré fondamentali 14. Dall’idea di un barrè mobile (cioè le corde premute tutte insieme allo stesso tasto) si sviluppa la tecnica dello slide, cioè di un coltello o di un collo di bottiglia  15 fatto scivolare sulle corde per creare quell’effetto conosciuto come tipico della chitarra hawaiana 16. Tutte queste possibilità tecniche e stilistiche permettono, anche se in una struttura tipica e canonica come quella del blues o delle altre forme musicali tradizionali, una notevole varietà esecutiva, e talvolta anche la composizione brani interamente strumentali per sola chitarra 17.

Pier Luigi Maria Auddino

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1 In inglese "gente" (cf. ted. volk) ad indicare la sua peculiarità di strumento popolare.
2 Si tenga presente che ci si sta qui riferendo alle chitarre classiche del 1800, con cassa molto piccola, non certo ai pregiatissimi strumenti da concerto della liuteria moderna.
3 Un paragone un po’ ardito, ma credo pertinente, può essere fatto con l’origine dei i canti epici della poesia della Grecia antica e l’Iliade e l’Odissea di Omero, che si svilupparono come una sommatoria delle diverse revisioni orali dei singoli cantori (rapsodi) su di un canto base che faceva da canovaccio di riferimento.
4 Fino alla fine della Guerra di Secessione nel 1866.
5 Non è azzardato affermare che il minstrelsy occupa nella storia del teatro degli Stati Uniti il posto che la Commedia dell'Arte occupa nella tradizione del teatro in Europa.
6 Nella sua forma più tipica è una sequenza di tre accordi maggiori di settima sul primo quarto e quinto grado (I7 – IV7 – V7) con una melodia in scala pentatonica minore (I, IIIb, IV, VI, VIIb). Un modello che secondo le categorie dell’armonia classica rappresenta un “absurdum tonale” poiché le note della scala pentatonica non sono comprese negli accordi dell’armonia, che tra l’altro richiede una melodia di modo minore su un’armonia di modo maggiore, né c’è una sola scala (maggiore, minore o modale) che possa comprendere i tre accordi, a meno di non modulare la tonalità o ricorrere a scale particolari e molto poco intuitive. Eppure, per uno di quei miracoli dell'arte sull'intelligenza, tutto funziona a meraviglia. cf. Arrigo Polillo p. 38: "… una forzatura, cercare di spiegare una musica non rigorosamente diatonica, armonicamente ambigua, nei termini di una musica che appartiene ad una diversa cultura: quella occidentale, bianca."
7 Lo stile del ragtime può ricordare il cosiddetto basso albertino della musica barocca o il minuetto e il rondò, ma soprattutto la marcia, cfr. su tutte il "ritornello" della famosa Marcia alla Turca di W. A. Mozart.
8 A. Polillo, p. 64.
9 Di Debussy si ascolti soprattutto Minstrels (1910), ma anche Golliwog's Cake Walk (1908) e General Lavine-excentric (1913). Stravinsky compose Piano Rag Music (1919) e Ragtime for 11 instruments (1918), ma l’influenza del jazz e del ragtime in particolare si può sentire anche ne L’Histoire du Soldat (1918). Non mancano esempi anche in altri compositori come Satie La Diva de l'Empire e Le Piccadilly (1904) e ancora molti anni dopo Parade (Ragtime du Paquebot) (1917), o il foxtrot di Ravel nel Keng-ça-fou, mah-jong - La tasse chinoise in Enfant et les sortilèges (1925). L’approccio al ragtime in questi compositori “colti” appare in alcuni a momenti quasi caricaturale nell’estremizzazione di alcuni aspetti ritmici e percussivi, come volto a inserire un elemento esotico nel proprio bagaglio espressivo. Si mostra quindi più come una sorta di divertissement che non una reale intenzione di creare una commistione tra i generi della musica colta e quella popolare del momento.
10 La Louisiana, in origine colonia francese, viene "venduta" da Napoleone agli Stati Uniti nel 1803.
11 Come si può facilmente immaginare, non era certo possibile per un nero sedurre una donna bianca, col rischio di un linciaggio o di una punizione spesso sommaria ed immediata, se non di una vera e propria esecuzione.
12 Il quartiere deve il suo nome all'assessore Sidney Story che lo istituì per limitare il dilagare della prostituzione in città.
13 Usualmente indice e medio, nel più tipico stile "a tre dita", insieme con pollice indice e medio della mano sinistra. Un caso particolarissimo, se non unico, è quello di Elizabeth Cotten (1895-1987) mancina che suonava con una chitarra destra e le corde invertite con i soli indice (per i bassi) e pollice (per i cantini), uno stile chiamato solitamente in suo onore Cotten picking, con cui si definisce in generale (anche per i destri) lo stile a due sole dita.
14 Le Accordature Aperte più usate sono quella maggiore di Re (DADF#AD) e Sol (DGDGBD), quelle di MI e La sono praticamente le stesse ottenute accordando la chitarra un tono sopra. Chiaramente abbassando di un semitono la corda che dà la terza minore otteniamo le rispettive accordature minori; alzandola di un semitono otteniamo un'accordo Sus4 e la cosiddetta accordatura Sospesa, la più famosa delle quali, molto utilizzata dai, è quella di Re, chiamata convenzionalmente DADGAD dalla sigla delle note della sua accordatura.
15 Da cui in inglese tecnica detta del bottleneck.
16 In realtà la cosiddetta "chitarra hawaiana" esisteva già prima della nascita del blues, ma è difficile sapere se e come questa tecnica sia giunta ai musicisti neri del continente, o piuttosto se non si sia sviluppata autonomamente e parallelamente a quella.
17 v. per esempio Blind Willie Johnson Dark was the night.

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