La tredicesima edizione del Babel Med, mostra fin dal sottotitolo un'importante novità: non più Forum delle Musiche del Mondo, ma “World Music & Jazz Forum”. La proposta allarga il suo spettro e apre anche alle musiche di matrice afroamericana.
Il Babel Med è da tredici anni uno dei punti di incontro imprescindibili per operatori, produttori, musicisti, testate, festival e quanto ruota attorno alla World Music. In tre giorni e tre notti, trenta concerti ufficiali e una marea di eventi collaterali, fra cui piccoli showcase, lezioni-concerto per le scuole, una interessante rassegna del cinema etno-musicale (verrà anche proiettato “Faber in Sardegna” del regista sardo Gianfranco Cabiddu e il documentario “Lampedusa” di Fumeo e Mangiarotti) e le immancabili conferenze. Nel programma parecchi nomi consolidati del circuito World come Rachid Taha, banalmente conosciuto come il Joe Strummer del Maghreb, che verrà anche insignito del premio Babel 2017, i franco-algerini Speed Caravan e lo storico ensemble vocale corso A Filetta, una delle poche concessioni alla musica acustica in un programma che privilegia suoni decisamente moderni.
In cartellone anche alcuni nomi interessanti venuti fuori nelle ultime stagioni come la violinista/cantante estone Maarja Nuut, il gruppo coreano Black String, che mescola tradizione, suoni post-rock e improvvisazione, e la modernissima blueswoman franco-canadese Betty Bonifassi. Nutrita, come sempre, la pattuglia africana con gli interessanti progetti di Alsarah and the Nubatones, dal Sudan, e la cantante del Burkina Faso Hawa Boussim. A rappresentare l'Italia la fanfara pugliese Bandadriatica, guidata dal bravo organettista e cantante Claudio Prima. A chiudere le serate deejay e artisti dub, fra questi la giovanissima SkyWalker, palestinese di Ramallah, fenomeno mediatico ancor prima che musicale.
Ma l'evento catalizzatore del Forum è da sempre l'Expo: centinaia di espositori (oltre 150 gli stand) e circa duemila delegati che fanno del Babel Med una delle più importanti manifestazioni al mondo. Quest'anno l'Italia è presente, oltre che con la storica Puglia Sound e altre realtà come l'agenzia torinese Musicalista, con il consorzio Italian World Beat (stand 110) che riunisce, in un unico grande stand, 37 artisti, 8 agenzie, 6 festival, e due testate (fra cui Blogfoolk).
Spiega Davide Mastropaolo, insieme a Fabio Scopino promotore dell'iniziativa, “l'idea è quella di fare lobby, nel senso bello del termine, cioè presentarci uniti anziché arrivare, come sempre finora, come lupi solitari con le nostre valigette, i nostri dischi. Anche dal punto di vista economico, poter affittare in tanti un grosso stand è un risparmio. Offriamo agli operatori italiani e ai visitatori una struttura che funga da spazio comune; finalmente riusciamo a presentarci come Italia, carta che potrebbe essere vincente, anche nella prospettiva di poter presentare un artista italiano nel programma ufficiale di rassegne come questa o come il Womex (che si terrà quest'anno a Katowice in Polonia a fine ottobre, ndR)”. Fra gli artisti presenti nella proposta Italian World Beat una nutrita rappresentanza campana, Da Teresa de Sio a Flo a James Senese a Gianni Lamagna, la Banda Ikona di Stefano Saletti, la Baro Drom Orkestra e una folta squadra dalla Sardegna, capitanata dallo storico ensemble Cordas et Cannas.
Gianluca Dessì
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