Suonatore di ocarina tra i più apprezzati e talentuosi in Italia e storico componente del Gruppo Ocarinistico Budriese, Fabio Galliani è ben noto anche per essere il direttore del Museo dell'Ocarina di Budrio, nonché l’organizzatore delle varie edizioni del Festival dell’Ocarina. Dividendosi tra l’attività concertistica in Italia ed all’estero, quella discografica e la didattica, l’ocarinista budriese ha dato vita nel 2009 al Quartetto Ocarinamania con l’intento di sperimentare nuovi possibili repertori da eseguire con l’ocarina, esplorando ed esaltando le sue potenzialità espressive. Un po’ per gioco, un po’ per passione sono nati i primi arrangiamenti di standard jazz, di brani swinganti degli anni Quaranta e tradizionali klezmer dell’est eurpeo, il tutto con la complicità di tre musicisti eclettici e di grande esperienza, ma prima ancora amici di lunga data: Massimo De Stephanis (contrabbasso), Marco Muzzati (percussioni) ed Elio Pugliese (piano, fisarmonica, chitarra e voce). Dopo aver a lungo rodato sul palco il repertorio ed aver affinato man mano gli arrangiamenti, il quartetto ha deciso di cristallizzare questa straordinaria esperienza in un disco. E’ nato, così, “Fabiolous Ocarina” nel quale hanno raccolto tredici brani, realizzati con la fondamentale collaborazione del costruttore di ocarine austriaco Hans Rotter che ne è il produttore, nonché fornitore degli strumenti utilizzati da Galliani. Immergersi nell’ascolto del disco, vuol dire abbandonarsi ad un viaggio che parte con l’invito al ballo di “Baraben”, ci porta indietro nel tempo agli albori della canzone melodica italiana con “Camminando sotto la pioggia/Pippo non lo sa” e “Maramao perché sei morto”, per poi volgere lo sguardo verso i Balcani con “Odessa Bulgarish” ed in fine approdare alla tradizione klezmer con “Hava Nagila” e “Klezmer Suite”. Nel mezzo non manca qualche bella sorpresa come lo splendido medley che unisce “Dona Dona” e la colonna sonora di “Pinocchio”, o ancora uno sguardo verso la musica da ballo italiana con “Tarantella” e la fast polka “La Chiacchierina”, ma il vero vertice del disco arriva con la sinuosa “Spanish Fandango” in cui l’ocarina di Galliani regala momenti di puro lirismo. Il successo recentissimo raccolto al Festival dell'ocarina di Jiaxing, in Cina, e il pregio di questo disco rappresentano due punti fermi importanti per questo progetto e siamo certi che in futuro sapranno regalarci altre belle sorprese.
Salvatore Esposito
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