Pianista, compositore, arrangiatore e direttore d'orchestra tra i più importanti nella storia del jazz europeo, Enrico Intra non ha bisogno di presentazioni, in quanto a parlare al grande pubblico è la sua eccezionale carriera che lo ha condotto ad affermarsi sin da giovanissimo negl’anni Cinquanta, grazie alla sua capacità di coniugare il linguaggio squisitamente jazz con la musica contemporanea, con le sue composizioni che da sempre hanno sfidato ogni formalismo, spaziando con disinvoltura dal blues alla musica sacra, fino a toccare l’elettronica. Dopo aver messo in fila una serie di capolavori come “Archetipo”, “To The Victim Of Vietnam” e “Nuova Città”, tra gli anni Sessanta e Settanta, nel successivo decennio è stato il precursore delle sonorizzazioni dal vivo di famosi film del cinema muto espressionista. Parallelamente ha coltivato anche la sua attività di direttore d’orchestra per diversi programmi televisivi, quella di organizzatore di apprezzati festival, nonché la sua attività didattica con l’associazione Musica Oggi, responsabile dei Corsi Civici di Jazz a Milano.
Da sempre legato alla scena jazz romana, Enrico Intra lo scorso 3 luglio ha festeggiato i suoi ottant’anni con un concerto-evento, promosso in collaborazione con AlfaMusic e condotto da
Vincenzo Martorella e Anita Pusceddu, nel corso del quale si è esibito sul palco della Casa del Jazz con un cast straordinario di musicisti della Capitale, scelti tra coloro con cui il pianista ha percorso un tratto della sua lunghissima vicenda artistica. Ad introdurre la serata è stata la straordinaria rilettura di “Naima” del quartetto Jazz It Up, composto da quattro allievi del prestigioso St. Louis College Of Music di Roma, che ha dato il via ad un vero e proprio excursus attraverso le tante sfaccettature della dimensione artistica di Enrico Intra, che si è alternato tra il pianoforte e la direzione, spaziando da brani orchestrali, a performance in duetto, in trio e in quartetto. Salgono poi sul palco Rosario Giuliani e Claudio Corvini che affiancano il quartetto Jazz It Up dando vita, con la conduzione del pianista, ad una performance straordinaria. Enrico Intra siede poi al piano per una splendida versione di “Per Yaki”, eseguita in trio con Giovanni Tommaso al contrabbasso e Roberto Pistolesi alla batteria.
Seguendo il racconto della carriera di Intra, il quartetto Jazz It Up propone “The Night In Tunisia” con la partecipazione di Claudio Corvini alla tromba. Se l’intensa voce di Daniela Spalletta è protagonista di “Sail Away” con Enrico Intra che giganteggia al piano, “Bye Bye Blues” proposta dal Trio composto da Lino Patruno (banjo), Gegè Munari (batteria) e Giorgio Rosciglione al contrabbasso ci porta dritto negli States regalandoci una perla di puro old time jazz. Uno dei momenti più divertenti del concerto è stato senza dubbio il solo al trombone di Marcello Rosa, che ha proposto un brano inedito scritto per l’occasione, il cui spartito è stato regalato ad Enrico Intra. Non mancano uno sguardo al repertorio di Clifford Brown con una pregevole resa di “Sandu” del Jazz It Up Quartet, uno spaccato per piano solo di Enrico Intra ispirato al Thai Chi, una magnifica versione dello standard “Autumn Leaves” e un incursione nella canzone d’autore con una bella versione di “Senza Fine” di Gino Paoli interpretata da Anita Pusceddu con Enrico Intra al pianoforte. A suggellare una serata memorabile sono stati i festeggiamenti finali sul palco, a cui è seguita l’immancabile torta. Insomma, Roma non avrebbe potuto celebrare in modo migliore Enrico Intra, se non con un eccezionale concerto alla Casa del Jazz.
Salvatore Esposito
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