Pino Daniele - Nero A Metà Live. Il Concerto – Milano, 22 Dicembre 2014 ” (Blue Drag Publishing/Sony Music, 2015)

Quando lo scorso anno Pino Daniele celebrò i trentacinque anni di “Nero a Metà” con la splendida Special Extended Edition arricchita da brani inediti e demo, e il relativo tour con la stessa band che lo aveva accompagnato nel 1980 in studio e sul palco, nessuno avrebbe in alcun modo pensato che di lì a pochissimo tempo il cantautore napoletano ci avrebbe lasciato, lasciando un grande vuoto nella scena musicale italiana. A sei mesi dalla sua scomparsa, e con il gusto dolceamaro che hanno solitamente le pubblicazioni postume, arriva nei negozi “Nero a Metà Live”, disco dal vivo voluto dal figlio Alessandro per ricordare il padre, e che raccoglie la registrazione integrale del concerto del 22 dicembre dello scorso anno al Forum di Assago di Milano, ultima tappa di un tour di grande successo che aveva portato il cantautore napoletano ad esibirsi in tutta Italia dalla data di debutto all’Arena di Verona il 1 settembre alle due date napoletane al Palapartenope del 16 e 17 dicembre. Al di là del valore emotivo che ha il riascoltare la voce di Pino Daniele, ciò che colpisce di questo disco è come riesca a cogliere perfettamente tutte le sfumature della sua complessa cifra stilistica dalla canzone d’autore all’amore per il blues, dalle incursioni nel rock e nella fusion a quelle nelle sonorità della tradizione melodica napoletana. Protagonista sul palco al fianco del cantautore napoletano, è la band che lo accompagnò durante nel sessions di “Nero a Metà”, ovvero Gigi De Rienzo (basso), Agostino Marangolo (batteria), Ernesto Vitolo (piano, tastiere ed organo), Rosario Jermano (percussioni) con l’aggiunta di Rino Zurzolo (contrabbasso), ed Elisabetta Serio (tastiere), nonché due ospiti d’eccezione come Tullio De Piscopo alla batteria e James Senese al sax. Sin dalle prime note di “A testa in giù” si ritrova intatta tutta l’energia, l’eclettismo e la fantasia del Neapolitan Power, che in “Nero a metà” aveva trovato il suo manifesto definitivo. 
La voce di Pino Daniele sembra aver ritrovato la forza e il timbro dei tempi migliori, così come la sua chitarra brilla di luce propria supportata magistralmente dagli strumentisti sul palco. Al termine del brano, lascia quasi senza fiato, il riascoltare la voce del cantautore napoletano che spiega al pubblico le motivazioni della reunion con i suoi musicisti storici: “Siamo tornati insieme per raccontare la storia di un viaggio cominciato tanti anni fa, delle canzoni che poi sono entrate nella vita delle persone... Abbiamo deciso di proporre un concerto con quelle vecchie canzoni, però noi siamo quelli di oggi. Niente, volevamo solo stare bene insieme”. Arrivano poi in sequenza splendide versioni di “I Say I Sto Ccà”, “A Me Me Piace ‘O Blues”, “Voglio di più” e la più recente “Resta cu mme”, con la sei corde di Pino Daniele a tracciare magnificamente le linee melodiche. Se uno dei vertici del disco arriva con “Alleria”, proposta in una versione lenta e riflessiva in cui spicca l’interplay tra pianoforte, chitarra e contrabbasso, la successiva “Appocundria” apre la strada a quel gioiello che è “Sulo pe' parla'”, e ad una corale ed applauditisisma “'Na tazzulella 'e caffè”. Chiudono il primo disco le dodici battute di “I Got The Blues”, “Quando” e “Chi Tene ‘o mare”. Quasi fosse un flashback nel passato, il secondo disco si apre con l’inedito “Abusivo”, brano ripescato da un nastro registrato nel 1975 ed utilizzato come provino per il primo contratto con la EMI. Alla traccia originaria per soli voce, chitarra e percussioni, è stata aggiunta una jam session in studio con Tullio De Piscopo alla batteria, Gigi De Rienzo al basso ed Ernesto Vitolo all’organo, ed il risultato non può che dirsi sorprendente riannodando i fili del tempo tra presente, passato e futuro, quasi Pino Daniele non ci avesse mai lasciato. 
I rilfettori si riaccendono sul palco con la fusion di “Sotto ‘o sole” e le pregevoli riletture di “E so cuntento ‘e stà”, e “Quanno Chiove”, ma la vera sorpresa del disco arriva con tre tra i brani più affilati del repertorio di Pino Daniele ovvero “Musica Musica”, “Nun Me Scuccià” e “Puozz’ Passà Nu Guaio”, caratterizzate da arrangiamenti brillanti che coniugano l’effervescenza originaria del Neapolitan Power con l’esperienza messa insieme negl’anni da Pino Daniele e i suoi musicisti. Il blues di “Tutta n’ata storia” ci conduce verso il finale con gli applauditissimi bis, l’attualissima “’O Scarrafone” e “Yes I Know My Way”. “Nero a Metà. Live” è, dunque, un documento prezioso non solo perché ci consegna l’ultimo concerto del cantautore napoletano, ma perché è la testimonianza viva di come il Neapolitan Power avesse ancora tanto da dire musicalmente parlando anche a trentacinque anni di distanza. 



Salvatore Esposito
Nuova Vecchia