“Il MEI non era nato per diventare tanto grande: avrebbe voluto essere solo un punto di riferimento molto ristretto per gli operatori dell'industria discografica. Poi, però, la cosa ci è esplosa tra le mani. Senza avere chissà quali fondi o budget, e senza investire granché per farci conoscere, nel giro di quattro o cinque anni il passaparola ha fatto sì che per il Meeting ci fosse una vera e propria esplosione di interesse. Lo ammetto, non eravamo pronti a gestire un evento di quelle dimensioni. Ci siamo chiesti se valesse la pena di continuare o meno, e abbiamo scelto di proseguire. Ma ancora oggi siamo sorpresi da quanto abbiamo fatto: non avremmo mai immaginato di resistere per vent'anni, né che quello del MEI diventasse un acronimo noto a tutti”. Così, Giordano Sangiorgi, ideatore ed organizzatore del MEI, si racconta a Daniele Paletta, nell’intervista che apre “i MEI Vent’anni – Il Meeting Etichette Indipendenti 1994-2014”, volume edito da VoloLibero Edizioni, che ricostruisce la storia del più grande evento dedicato alla musica indipendente in Italia. Proprio questa intervista, che funge quasi da overture, schiude le porte al lettore al susseguirsi dei vari capitoli, che come tasselli di un prezioso mosaico compongono la storia di due decadi, durante le quali questa rassegna è cresciuta, cambiata, è stata amata o odiata, ma certamente ha avuto il pregio di rappresentare un punto di riferimento imprescindibile per la musica in Italia, seguendone, anticipando, accompagnando ed analizzando i suoi mutamenti. Ogni edizione ha offerto agli addetti ai lavori e agli appassionati che negl’anni hanno affollato numerosi la sua sede storica di Faenza, una ricchissima proposta musicale, ma soprattutto sono state preziose occasioni di confronto su discografia, promozione, produzione e quant'altro ruoti intorno alla musica coinvolgendone anche gli aspetti visuali. Per comprendere le dimensioni del fenomeno basta dare uno sguardo ai numeri che l’hanno caratterizzato con 500.000 presenze, 10.000 tra artisti e band coinvolti, 10.000 tra etichette discografiche indipendenti, siti, riviste, promoter, booking, festival, nonché la partecipazione di tanti altri operatori del settore e centinaia di personalità del mondo dello spettacolo e della cultura, i quali hanno contribuito a farne un unicum nella scena musicale italiana, ma anche un prezioso biglietto da visita per l’estero con la scena made in Italy che ha avuto modo di partecipare ai più importanti festival in Europa e non solo. La lettura di questo libro ci accompagna, così, attraverso un pezzo della storia della musica italiana, ed in questo senso illuminanti sono certamente i contributi di Daniele Scarazzati e Daniele Palletta, i quali nella prima parte “La Storia”, hanno puntualmente ricostruito le vicende della kermesse faentina, intercalandola con l’intervista a Giordano Sangiorgi sul MEI dopo il 2004 a cura di Federico Guglielmi e l’intermezzo “Il MEI visto da Faenza” di Federico Savini. Se ampio è lo spazio dedicato ai vari premi con i contributi di Federico Guglielmi, Fabrizio Galassi, Luca Minutolo, Enrico De Regibus, Luca D’Ambrosio e Francesco Bommartini, altrettanto interessante è la terza ed ultima parte “I Ricordi e Le Idee”, nel quale spiccano le testimonianze di Bruno Casini sul progenitore del MEI, ovvero l’Indipendent Music Meeting di Firenze, e quella di Giampiero Bigazzi sull’esperienza di AudioCoop circuito di discussione, di solidarietà reciproca e di intervento sindacale fra i produttori musicali e le etichette discografiche, tuttavia di non minor interesse sono anche i focus di Enrico De Regibus sul Mei D’Autore e La Leva Cantautorale degli Anni Zero, e quello di Roberto Grossi sulla Carovana dei Festival. Ad intercalare il tutto le foto di Roberto Tassinari, il quale attraverso il suo obiettivo offre uno sguardo sui momenti salienti che hanno caratterizzato le varie edizioni della kermesse faentina. Insomma “i MEI Vent’anni – Il Meeting Etichette Indipendenti 1994-2014”, è il racconto corale di un esperienza formidabile dalla prospettiva di chi ha impegnato risorse ed energie per dare vita a qualcosa di unico nella valorizzazione della musica indipendente made in Italy.
Salvatore Esposito
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