Il progetto Cantsilèna nasce nel 2009 dall’incontro tra Peppe Frana (corte), Paolo Rossetti Murittu (percussioni), ed Alberto Ferraro (voce), tre musicisti, provenienti da esperienze musicali differenti, ma accomunati dal desiderio di dar vita ad un percorso di ricerca sulle sonorità mediterranee, partendo dalla fusione tra le sonorità della tradizione italiana e quelle del vicino oriente. Dopo aver debuttato con l’ottimo “Longu Sonnu” che documentava il loro viaggio sonoro attraverso il Mar Mediterraneo, li ritroviamo con “Scilla”, disco che raccoglie dieci brani incisi nell’arco di tre giorni di registrazioni nell’ottobre del 2012, e finalmente vede la luce grazie al sostegno di alcuni sponsor che ne hanno finanziato la pubblicazione. Rispetto all’album di debutto, questo nuovo lavoro dei Cantsilèna si caratterizza per una ricerca sonora volta all’innesto dei linguaggi modali e ritmici delle tradizioni musicali di derivazione turco-ottomana e centrasiatica su una ricerca melodica originale. In questo senso va letta anche la scelta trovare nuove ispirazioni all’interno del linguaggio modale e delle tecniche espressive proprie dei cordofoni come l’oud turco, il robab afghano, e il saz, a cui si affiancano anche il Tarhu e la lira di creta con corde di simpatia. Liberandosi dai legacci delle etichette folk e world, i Cantsilèna ci portano alla scoperta di territori sonori inesplorati come nel caso della title track il cui l’intreccio tra percussioni e strumenti a corde evoca la bellezza e allo stesso tempo la mostruosità di Scilla. Il notturno denso di poesia “Mo’ Se Fa Notte”, apre la strada prima alla struggente ballata d’amore “Ca M’Asett” e poi all’intreccio tra marchigiano e napoletano di “Se Ce Negne” nella quale lo scorrere delle stagioni diventa metafora dell’imprevedibilità della vita. Se intensa e toccante è “Vurria”, in cui spicca l’ottima prova vocale di Ferraro, “Vessillu” e “Arrevuoglio” piacciono per la loro costruzione ritmica e melodica. L’invito al ballo di “Mugliera Va Pe’ Lene” ci conduce al finale con il gustoso racconto “’A Janara” in cui viene raccontata la leggenda delle streghe di Benevento, e la splendida
“Ru Quartu Penzieru”. Insomma il progetto Cantsilèna con “Scilla” conferma di essere una delle realtà più interessanti della scena musicale italiana, non solo per la presenza di tre musicisti di grande esperienza, ma anche per la qualità e l’originalità della loro ricetta sonora.
Salvatore Esposito
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