Sono passati quattro anni dalla scomparsa di Alberto Cesa, e il ricordo di quanto fatto in trent’anni di militanza musicale e politica è ancora vivissimo, e questo non solo per le due pregevoli pubblicazioni postume edite da Nota, ovvero “Il Canzoniere Del Piemonte” e “Con La Ghironda In Spalla”, ma anche per i diversi progetti realizzati in vita, e che purtroppo non ha avuto la fortuna di poter vederli prendere il volo. Uno di questi è il progetto “Folk & Peace”, disco a cui Alberto Cesa aveva lavorato a lungo dal 2003 al 2005, chiamando a raccolta venticinque artisti della scena folk in Italia, da nord a sud, spaziando da Elena Ledda a Giovanna Marini, da Carlo Muratori a Marino Severini, passando per Marcello Colasurdo e Lino Straulino. Ognuno di essi regalò al musicista piemontese, una canzone o una ballata sul tema della pace, incisa per sola voce ed uno strumento e cantata in italiano o nel dialetto della propria regione, ponendo al centro dell’attenzione il messaggio di ogni testo. Purtroppo a causa di alcuni problemi con un quotidiano che ne aveva garantito la pubblicazione come allegato, il progetto si arenò e finì nel cassetto in attesa di tempi migliori. Dopo la morte di Alberto però l’idea di riportare alla luce questo disco è tornata con maggiore forza, ed oggi grazie al prezioso lavoro della sorella di Alberto, Ita Cesa e dell’Associazione Cantovivo, “Folk & Peace” vede finalmente la luce come autoproduzione a sostegno di Emergency, a cui verrà devoluto l’intero ricavato delle vendita. Come scrisse lo stesso musicista piemontese nella presentazione, questo disco contrappone “al frastuono delle bombe il suono naturale, indistruttibile e disarmante della voce (sola o accompagnata da non più di uno strumento) per riaffermare con la forza dell’espressione semplice, libera e indipendente della musica popolare, il diritto di ogni abitante della Terra a vivere nella libertà, nella giustizia, nella pace... e nell’allegria!!!”. L’ascolto ci regala così perle di grande intensità come l’ex mondina di Trino Vercellese, Laura Ferrari che canta “E Se Qualcuno Vuol Fare La Guerra”, o Giovanna Marini che propone un estratto da “La Ballata dell’America”, o ancora la grande Elena Ledda che commuove con “Nostra Sennora ‘e Sagherra”. Attraverso i venticinque brani in scaletta attraversiamo in lungo ed in largo la nostra penisola spaziando dal repertorio di Ignazio Buttitta con “Madre Tedesca” da Nonò Salomone, a quello di Otello Profazio con “La Crozza”, fino a toccare “Il Cantico di Pace” di Antonio Infantino. Non mancano le voci campane di Carlo Faiello con “Vengo Dall’Uriente” e quella di Marcello Colasurdo alla prese con il canto sul tamburo “Culure ‘e Pace”, o quelle di alcuni eroi della canzone politica come Fausto Amodei con “Lettera Di Robert Bowmann”, Gualtiero Bertelli che alla fisarmonica esegue “C’era Un Dì Un Soldato”, Paolo Pietrangeli con “Ninna Nanna” e il grande Ivan Della Mea che propone “Enduring Peace”. Non mancano anche alcuni cantautori militanti delle nuove generazioni come Alessio Lega che pesca dal suo repertorio “Vigliacca”, o Carlo Muratori con “Nassiriya”, o ancora Lino Straulino che ci delizia con “Bandieres”. Ma la commozione raggiunge il suo vertice sul finale con lo stesso Alberto Cesa che esegue la splendida “La Poesia Popolare” e Marino Severini che chiude il disco con il recitato “La Guerra E’ Finita”. Insomma se avete creduto e credete ancora al potere che ha la musica di cambiare il mondo, ed avete amato il coraggio e l’impegno politico di Alberto Cesa, questo disco non potrà mancare sui vostri scaffali.
Salvatore Esposito
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