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Pubblicato originariamente nel 1987 per la piccola etichetta indipendente Paradise and Thorns ed introvabile da molti anni, “By Gloucester Docks I Sat And Wept” è una delle perle della discografia solista di Ashley Hutchings, già co-fondatore di Fairport Convention, Steeleye Span e Albion Band. All’epoca fu volontaria la scelta di renderlo disponibile per brevissimo tempo, e fu un vero peccato, perché si trattava di un concept album denso di poesia, in cui l’
indiscusso “goveratore del folk rock inglese” si metteva a nudo raccontando a cuore aperto la storia di una relazione coniugale, nata con il triste destino di chiudersi presto. Questo disco ritornò alla luce in una ancor più rara versione dal vivo uscita in cassetta nel 1994 e ristampata in cd nel 1999, ma solo oggi vede nuovamente la luce su larga scala alla pregevole ristampa della Talking Elephant. Già all’epoca della prima pubblicazione in molti furono quelli che sottolinearono come questo disco fosse un vero capolavoro, così come non ci sorprende quanto scrive anche Simon Nicol, membro di lunga data dei Fairport, nelle note di copertina: “Quando ho sentito per la prima volta questo bellissimo lavoro, sapevo che stavo ascoltando qualcosa che non era solo un sentimento personale, ma qualcosa di bello, originale e fresco. Ventisei anni dopo, non mi è ancora capitato di ascoltare qualcosa di così coinvolgente”.
Ascoltando il disco si percepisce come i brani siano nati quasi in parallelo con quella storia d’amore, da ognuno di essi emerge l’amore, la passione, e la poesia che li ha ispirati, in un flusso compositivo dirompente. A rendere ancor più unico questo disco è anche la sua struttura che alterna canzoni a monologhi e dialoghi, in una sorta di teatro-canzone in chiave folk-rock, un incontro sorprendente tra Shakespeare e i Fairport Convention, ma anche certi spaccati vicini al Bruce Springsteen più romantico. Fondamentali dal punto di vista prettamente musicale sono i tanti musicisti che all’epoca Ashley Hutchings coinvolse nelle registrazioni di questo disco. Chi conosce il “governatore” conosce benissimo la sua grande capacità di trarre il meglio da ogni strumentista, confezionando arrangiamenti unici, e non è un caso che in quell’occasione scelse i migliori della scena folk-rock britannica, dai veterani di Albion Band come Phil Beer (chitarra elettrica ed acustica, violino), Graeme Taylor (chitarra elettrica ed acustica), Dave Whetstone (chitarra acustica, melodeon, concertina), al grande batterista dei Fairport Convention, Dave Mattacks, ma anhce John Shepherd (piano e sintetizzatore), Steve Ashley (armonica) già al suo fianco con Albion Country Band, senza contare Peter Zorn (basso, sax alto e soprano, flauto), Mick Doonan (Irish pipes e whistle), e le voce di Michael Pennington e Marilyn Cutts, che si dividono le parti recitate e quella di Polly Bolton a cui toccarono le parti cantate in cui era protagonista la donna amata.
Durante l’ascolto si spazia dal rock trascinante dell’autografa “Rock On Her Finger” alla dylaniana “Keep You Warm” che sembra uscita dai solchi di “Blood On The Tracks”, passando per diversi spaccati in cui spiccano melodie tradizionali che spesso accompagnano gli spaccati recitativi, così come immancabile è anche la presenza di Richard Thompson del quale viene ripresa “Small Town Romance”. Non mancano accenni al rock-blues come nel caso di “Don’t Look Back”, o al folk più puro come nel caso della splendida “Brief Encounters” cantata da Polly Bolton, ma è nel finale che arrivano i brani più intensi come “Lies” e la trascinante “I Don’t Go Dancing Anymore” che ci conducono alla conclusione con “Epilogue/Died For Love” melodia tradizionale che funge da outro, e suggella un disco superbo, in grado di commuovere nel profondo l’ascoltatore, non solo per la poesia in esso contenuta, ma anche per l’alta qualità musicale dei singoli brani. Piccolo grande capolavoro dimenticato “By Gloucester Docks I Sat And Wept”, torna a nuova vita, e la speranza è che abbia il successo che la volontà di Ashley Hutchings gli ha negato per tanti anni.
Salvatore Esposito
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