Giunta al numero 3, la nuova serie de' "La Piva Dal Carner", foglio rudimentale di comunicazione a 361° diretto da Bruno Grulli, compie anche il primo anno della sua nuova vita, e considerando anche le precedenti pubblicazioni, questa è la settantanovesima pubblicazione in trentacinque anni di appassionata attività, a partire da quei fogli ciclostilati, che diedero inizio alla sua lunga storia. Sebbene leggermente meno ricco del solito, mancando della ormai abituale rubrica "La Tribuna", questo nuovo numero si caratterizza per particolare ricchezza e qualità, in termini di lavori di approfondimento. In particolare ci piace segnalare l'interessante saggio di Mauro Geraci sui cantastorie-poeti siciliani, che hanno cantato e cantano la ininterrotta guerra che dal 1943 dilania ed insanguina la Sicilia, gettandola sempre di più nelle mani della mafia e dell'illegalità. Parimenti di pregio ci sembrano anche la testimonianza sulle "pivarsane" e quella di Giorgio Boccolari sul nonno socialista, mentre Vittorio Del Sante ci offre una nota critica sull'attività dell'associazione degli amici del museo Guatelli di Ozzano Taro (PR). Non manca ovviamente uno spazio dedicato alla piva ed in particolare alla sua presenza nelle Valli dei Cavalieri e nelle Corti di Monchio (Alta val d’Enza ai confini tra le province di Parma e Reggio Emilia), dove alcuni membri della famiglia Dalcielo a partire dal Settecento fino ai primi del Novecento hanno soffiato nella baga, spostando molto ad est il marginale del suo uso stanziale. Completano questo terzo numero de "La Piva Dal Carner" la recensione del recente libro di Giancorrado Barozzi "Altruismo e Cooperazione in Peter A. Kroptkin (Negretto Editore, Mantova 2013) e l'affascinante racconto di un viaggio in scozia di Marco Mainini.
Salvatore Esposito
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