Rebis è il progetto musicale nato nel 2008 dall’incontro tra la cantautrice e “apprendista arabista” Alessandra Ravizza e l’autore ed arrangiatore Andrea Megliola, che insieme hanno intenso dar vita ad un viaggio sonoro in cui la canzone d’autore diventa un ponte emotivo tra il sud dell’Europa e il Nord dell’Africa, animata da una ricerca continua di quell’equilibrio e quell’unione tra gli opposti che è evocata anche dal loro nome. Voci, corde, archi e percussioni disegnano una originale geografia sonora, in cui spaziando da Tunisi alle coste liguri, fino a toccare i Balcani, ascoltiamo il mescolarsi di lingue differenti come italiano, arabo, francese e siciliano antico, lingue di popoli che hanno fatto del Mare Nostrum un luogo di incontro e dialogo tra culture e tradizioni differenti. Questa è stata anche la base di partenza per “Naufragati Nel Deserto”, disco di debutto del duo, che raccoglie dodici brani, più una ghost track, che nel loro insieme compongono una sorta di diario di viaggio attraverso i sentimenti dell’essere umano che uniscono le persone, al di la dei confini geografici e culturali. Dal punto di vista prettamente musicale, se a farsi carico di chitarra acustica ed elettrica, mandolino e fisarmonica è Andrea Megliola, ad arricchire i vari brani troviamo ottimi strumentisti come Edmondo Romano (mizmar, sax soprano, clarinetto in do, low whistle, bansuri), Edoardo Lattes (basso elettrico), Paolo Marasso (contrabbasso), Roberto Izzo (violino) e Luciano Zingari (drums). Durante l’ascolto si spazia così dal siciliano antico della splendida "Pir Meu Cori Alligrari" in cui viene ripresa una poesia del XIII secolo, all’intreccio tra arabo ed italiano di “Un Mare” e “Naufragata Nel Deserto”, ma è con l’intensa ed evocativa "Ya Yasmina Attunsiyya" in cui spicca il violino di Victor Hernan Godoy Martini, che si tocca il vertice del disco. Di ottima fattura sono anche “La Neve e Le Rose”, e “La Notte Di San Giovanni” delle quali si apprezzano i testi densi di poesia, che Alessandra Ravizza interpreta con misura e trasporto, guidata dall’eccellente chitarra di Andrea Megliola. Completano il disco “Alla Luce”, che vede protagonista Andrea Trabucco al pandeiro e Guido Ponzini alla viola da gamba, “Riflessi di Tegole", e quel gioiellino che è la ghost track “Qualcuno, Nessuno", colonna sonora del cortometraggio omonimo, e che funge da congedo perfetto per un disco pieno di fascino in cui convivono amabilmente spaccati di grande trasporto poetico e momenti più leggeri.
Salvatore Esposito
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