Nata da una famiglia ebraica e con alle spalle una solida formazione in ambito musicale e filosofico, Mara Cantoni è nota non solo per i suoi trascorsi con il Gruppo Folk Internazionale in cui ha militato fino al 1974, ma anche per la sua lunga esperienza come regista nel campo della lirica e della drammaturgia musicale, che l’ha vista collaborare negli anni con Claudio Abbado, Luca Ronconi e Moni Ovadia. Negli anni più recenti, accanto alla sua attività teatrale e poetica, la sua carriera ha abbracciato anche il mondo dell’arte figurativa così come è tornata con maggiore incisività all’attività musicale con la realizzazione del singolo “Elles sont venues pour dire”. Si tratta di una splendida ballata che, come scrive l’autrice, è nata “senza altro pensiero che quello di dedicare qualcosa alle donne, un "insieme" di cui faccio parte”. Presentato in due versioni, una in francese e una corale a più voci in cui si susseguono e si intrecciano diverse lingue, il brano è contemporaneamente un invito al dialogo, alla nonviolenza, all’accoglienza, un inno a quelle donne che voltano le spalle alle armi per abbracciare la vita. Se nella versione in francese traspare tanto la profondità poetica del testo quanto il coraggio di affrontare a viso aperto una tematica strettamente politica, in quella corale emerge un intreccio di voci femminili e lingue diverse come l’inglese, l’italiano, lo spagnolo, il portoghese, il croato, l'albanese, il greco, il turco, l’ebraico e l’arabo, che abbracciano l’intero Mediterraneo evocando le donne protagoniste della Primavera Araba, quelle il cui cuore è dilaniato dalle tante guerre del Medioriente, ma anche quante quotidianamente sono vittime di soprusi e violenze. Chiude il brano l’ossimoro “è un silenzio che grida” a sottolineare come lo stare in disparte delle donne sia spesso una richiesta di aiuto, un invito a non dimenticare. Dal punto di vista prettamente musicale emerge così un songwriting di alto profilo, che affonda le sue radici nella canzone d’autore ma che guarda ai suoni del mondo senza pregiudizi. Da notare c’è anche il fatto, non trascurabile, che il disco è stato realizzato interamente da donne, come Lee Colbert, che ha seguito l'arrangiamento e la direzione dell'ensemble strumentale, formato da alcune musiciste dell'Orchestra delle donne del 41° parallelo e Bice Lazzari, pittrice del passato ma presente nel quadro della copertina. Considerando la bellezza di questo brano e della sua evoluzione in più lingue, è lecito attendersi adesso un intero disco con canzoni composte dalla Cantoni, il quale siamo certi non passerà sotto silenzio, ma anzi contribuirà ad allargare la portata del suo messaggio sociale, poetico e culturale.
Salvatore Esposito
Tags:
Storie di Cantautori