Ricchissimo il cartellone del Festival Itinerante della Notte della Taranta, che quest’anno visita ben quindici paesi del Salento, compreso il capoluogo Lecce, in attesa del Concertone, di cui quest’anno è protagonista Goran Bregovic, nei panni del maestro concertatore. Nonostante la poco felice atmosfera caciarona da sagra di piazza con tanto di chiassose bancarelle, e di pubblico distratto, la formula dei concerti itineranti rappresenta comunque una certezza importante su cui si basa il Festival de La Notte della Taranta, non solo perché sono il luogo dove hanno modo di esibirsi numerosi gruppi locali, anche poco noti, ma anche perché spesso diventano l’occasione per proporre progetti speciali collaterali rispetto al Concertone. L’edizione di quest’anno, oltre a riproporre il fortunato salotto di strada De La Notte Incanta, con showcase, interviste e presentazioni, ha visto protagonisti due ex maestri concertatori come Mauro Pagani e Ambrogio Sparagna, ma anche ospiti d’eccezione come Boban e Marko Markovic che hanno accompagnato Bandadriatica nella data di Calimera, o ancora eventi celebrativi come il commovente Omaggio a Pietro Milesi tenutosi a Galatina.
In particolare però due serate hanno catturato maggiormente la nostra attenzione ovvero quella di Alessano del 18 Agosto in cui si sono esibiti Enza Pagliara ed Antonio Castrignanò, quest’ultimo con la partecipazione di Mauro Pagani, e quella conclusiva di Martano del 22 Agosto, in cui si sono avvicendati sul palco Ghetonia e Canzoniere Grecanico Salentino. Ad aprire le danze sul palco di Martano è Enza Pagliara, la quale nonostante le non perfette condizioni di salute ha dato vista ad una performance esplosiva nella quale ha presentato il suo ultimo album, Bona Crianza, accompagnata da una eccellente band in cui spiccano i fiati della Fanfara Populara, Antongiulio Galeandro (fisarmonica), Redi Hasa (violoncello) e Gianluca Longo (chitarra). Nel corso della sua esibizione la cantante di Torchiarolo ha suonato quasi per intero il suo ultimo album, non dimenticando ne' le evocative ballate narrative come Tre Sorelle e Quindici Anni, ne' le pizziche, ne' tantomeno l’autografa e divertente Sagna e Cozze, applauditissima dal pubblico.
Il vertice della sua esibizione è però nella travolgente versione di Pizzica Macarìa, in cui Redi Hasa dimostra ancora una volta tutto il suo talento come violoncellista colorando di suoni balkan, questo brano scritto a quattro mani con Enza Pagliara. Dai dischi precedenti viene ripresa la Pizzica di Torchiarolo e poco altro, ma non avrebbe guastato qualche altro recupero come la splendida Malachianta. A seguire sale sul palco Antonio Castrignanò accompagnato dal suo gruppo nel quale spicca Ninfa Giannuzzi alla seconda voce, la prima parte del suo set è interamente focalizzata sul suo disco di debutto, il bellissimo Mara La Fatìa dello scorso anno, del quale propone tra gli altri brani una scoppiettante Signora Madama a cui si aggiungono le due pizziche Tremula Terra e Ahi Lu Core Meu. Il momento magico del serata arriva quando sale sul palco Mauro Pagani, che imbracciato il bouzuki si immerge in una sontuosa versione de La Ceserina mescolata in medley con Monti di Mola di De Andrè, a cui seguono in sequenza Ferma Zitella, una sorprendente versione della tarantella garganica La Montanara con l’ex PFM al violino, e Ndo, Ndo, Ndo cantata da una bravissima Ninfa Giannuzzi.
Ancor più all’insegna della tradizione è stata invece la serata di Martano del 22 agosto, aperta dai Ghetonìa, ovvero Roberto Licci e il figlio Emanuele (chitarre, voce), Admir Shkurtaj (fisarmonica, organetto), Salvatore Cotardo (clarinetto, sassofoni), Antonio Cotardo (flauto, ottavino, ciaramelle), Franco Nuzzo (tamburello, percussioni), Giorgio Vendola (contrabbasso). La loro esibizione conferma come nel corso degli anni siano riusciti a rendere sempre più raffinata la loro ricerca attraverso l’intreccio tra musica balcanica, tradizione salentina, e cultura popolare grika, come dimostra la maggior parte dei brani eseguiti. Protagonista indiscusso della loro esibizione è senza dubbio Roberto Licci la cui voce intensa e toccante si intreccia spesso con quella del figlio Emanuele, che ricama perfetti arabeschi sonori alla chitarra. A seguire sale sul palco il Canzoniere Grecanico Salentino, guidato da Mauro Durante, e fresco della pubblicazione del loro nuovo disco Pizzica Indiavolata, che introducono la loro esibizione con un estratto da un documentario dedicato a Luigi Stifani, ed è proprio la figura del violinista cerusico delle tarantate ad essere evocata più volte durante la serata. Il violino di Mauro Durante, i tamburelli e la voce antica di Giancarlo Paglialunga e quella toccante di Maria Mazzotta, l’organetto travolgente di Massiliano Morabito, e la danza di Silvia Perrone danno vita ad un atmosfera magica e senza tempo attraversata quasi magicamente dalle trame sonore della chitarra di Emanuele Licci e dai fiati di Giulio Bianco. La forza, l’entusiasmo e l’energia del Canzoniere Grecanico Salentino è storia che si rinnova, si rivitalizza e si ripete, la musica tradizionale salentina con questo gruppo torna in vita non più evocata da lontano, ma viva e presente come poche realtà in Italia.
Salvatore Esposito
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