La storia de La Chiva Gantiva parte da Brussels dove un gruppo di giovani studenti colombiani, uniti dalla passione per la musica si ritrovarono a suonare insieme per sentire meno lontana la loro terra di origine e per riscoprire il suo ricco patrimonio culturale. Inizialmente la loro idea era quella di recuperare i ritmi della tradizione colombiana come la champeta, la chirimia e la mapalé, ma successivamente allargarono il raggio d’azione con l’ingresso ne gruppo musicisti provenienti da altre nazioni ovvero la Francia, il Belgio e il Vietnam che con loro portarono strumenti nuovi come il basso, il clarinetto e il sax, che siaggiunsero alle percussioni tipiche della musica caraibica come la tambora, l’alegre, llamador e le maracones. Nel corso degli anni al gruppo si sono aggiunti altri musicisti fino a giungere alla attuale line-up composta da Natalia Gantiva (tambora, campana, gauche, maracon, tabourin, llamador), Rafael Espinel (lead vocal, maracon, tambor alegre), Felipe Deckers (eletric guitar, tiple), Floria Doucet (clarinet, backing vocals), Martin Méreau (drums, trumpet), Seppe Van Hulle (electic bass) e Tuan N’ Guyen (alto sax, tenor sax, baritone sax). Ben presto il loro sound ha assunto tratti sempre più originali con l’inserimento di sonorità world, jazz, rock e funk, il tutto senza però perdere di vista la matrice originaria del loro sound. La Chiva Gantiva negli anni ha così conquistato con il suo sound esplosivo un pubblico molto ampio e un buon successo che li ha portati ad esibirsi in tutta Europa. Pelao, il loro nuovo album raccoglie undici brani cantati in spagnolo e francese nonché molto spesso in una strana mistura che li mescola entrambi, che rappresentano un concentrato di tutta la grande energia che questo gruppo sprigiona sul palco. Seguendo un le orme ora dei Mano Negra ora dei Fishbone e senza perdere di vista la lezione di Fela Kuti, La Chiva Gantiva, grazie all’illuminata produzione dell’inglese Richard Blair, già collaboratore di Peter Gabriel, hanno messo insieme un disco davvero godibilissimo nel quale partendo dalle sonorità caraibiche si spazia attraverso i vari sentieri della world music, il tutto spinto da un grande entusiasmo e da una potenza sonora davvero travolgente. Durante l’ascolto piacciono brani come l’iniziale Por Eso Canto, la travolgente La Chiva ma soprattutto la splendida title track un concentrato di suoni latin e funk che rappresenta senza dubbio il vertice disco. Pelao è un disco che non mancherà di piacere a coloro che apprezzano la world music ma siamo certi che farà saltare letteralmente dalla sedia agli amanti della musica sudamericana, perché eseguita in questo modo certamente non l’avranno mai sentita.
Tags:
Europa