“Seta moneta, le donne di Gaeta, che filano la seta; la seta e la bambagia…” così comincia una vecchia filastrocca, e proprio a quell’incipit si rifà il nome dei Setamoneta, gruppo impegnato da vent’anni nella ricerca e nella riproposizione dei canti tradizionali del sud della Toscana, che ha fruttato un’ampia ed apprezzata discografia e soprattutto una lunga serie di concerti in Italia e all’estero. Guidato dalle voci di Cosetta Batignani e Claudio Bigliazzi alle voci, il gruppo è composto da Michela Fracassi (violino), Massimiliano Fabianelli (fisarmonica), Stefano Tartaglia (flauti) e Silvio Trotta (chitarre e plettri). Il loro percorso di ricerca è stato indirizzato verso lo studio e il recupero delle fonti originarie provenienti dal mondo contadino, rielaborandole attraverso una particolare cura per l’eleganza delle melodie, e senza mai cedere agli intellettualismi forzati. Setamoneta ha rappresentato dunque una nuova linfa vitale per il patrimonio canoro della toscana, altrimenti destinato a scomparire con le ultime generazioni di cantori. Il loro nuovo album Luna, presenta tredici brani di cui due composizioni originali e undici tradizionali che attingono al repertorio più noto della tradizione orale toscana, brani in origine eseguiti quasi privi dell’accompagnamento musicale, e riproposti con grande libertà creativa da parte del gruppo tenento fede però tanto ai testi quanto alle melodie originarie. La direzione artistica del progetto è stata affidata a Silvio Trotta che ha curato le rielaborazione e gli arrangiamenti cercando di porre in evidenza la bellezza delle due voci di Batignani e Bigliazzi, che nel loro approccio ai brani tradizionali riescono a costruire una sorta di ponte ideale tra passato e presente, con l’abilità di chi sa come lavorare con le fonti tradizionali. Emerge così una sorprendente racconto per acquerelli sonori che dipingo una scena senza tempo in cui le pianure e le colline toscane fanno da sfondo alla vita quotidiana che scorre tra gioie e dolori. L’utilizzo di strumenti tradizionali come il mandolino, i flauti e la chitarra battente, permettono al suono di aprirsi con naturalezza verso le influenze di altre tradizioni musicali, superando i confini regionali fino a diventare patrimonio collettivo. Si riscopre così tutto il fascino delle ballate narrative come Il Brigante Crudele, la dolcezza delle ninna nanne come nel caso di Ninna Nanna Senese e Ninna Nanna della Luna, ma anche la bellezza degli Stornelli dove compare come ospite il cantastorie fiorentino Riccardo Marasco, e la tensione drammatica di canti di lavoro come Maremma. Tra i brani più intensi vanno segnalate lo scioglilingua Volta La Carta, da cui Fabrizio De Andrè ha tratto ispirazione per il suo brano omonimo, e la superba ballata La Luna dal repertorio di Arnaldo Crociani, cantore di Montepulciano (SI) in cui brilla al flauto la talentuosa Jessica Lombardi. Luna sarà certamente ricordato come uno dei dischi più rappresentativi dei Setamoneta, avendo sia il pregio di vantare il prezioso apporto di Silvio Trotta, sia quella particolare ruvidità che imprime fascino alle rielaborazioni. RadiciMusic, insomma, con questa bella produzione artistica si conferma come un importante punto di riferimento nella scena italiana per quello che concerne la musica degli Appennini in generale e della Toscana in particolare.
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