Il progetto musicale Viamedina è una sorta di open-band nata nel 1996 ad opera del musicista Lino Davide, con l'intento di trovare una fusione tra canzone popolare, folk d'autore e world music. Inizialmente l'idea era quella di creare una sorta di laboratorio sperimentale ma negli anni, il gruppo è riuscito a guadagnarsi stima e consensi sia da parte della critica sia da parte del pubblico arrivando a varcare anche i confini nazionali, grazie al successo raccolto con la pubblicazione del primo disco Viamedina. A cinque anni di distanza dall'esordio, arriva Uno, Luna e Monte, disco realizzato con la collaborazione di alcuni fra i più importanti musicisti della scena musicale, il tutto condito da una felice verve creativa e caratterizzato da una elegante atmosfera acustica dove tra plettri, fiati ed archi, brilla la voce di Lino Davide. Proprio la scelta di interpretare in prima persona i vari brani, rappresenta una importante novità in questo disco, infatti il musicista napoletano vestendo i panni del cantastorie ci racconta di guerre dimenticate, di emigrazione, della difficoltà di vivere in un terra matoriata come quella del Meridione d'Italia dove nonstante tutte le difficoltà si continua a fare musica. Il titolo, ispirato ad un antico gioco estivo, conosciuto in altre zone d'Italia come saltacavallina o saltarello, suona come il ricordo dell'età dell'innocenza, un'età in cui le estati profumavano di solo e di frutta, e il gioco era accompagnato da strofette e scioglilingua. Di tutto ciò oggi si è persa anche il dolce ricordo ed ciò diventa l'occasione per Lino Davide di aprire uno spaccato nel quale il ricordo lenisce il dolore per ciò che ci circonda. L'ascolto rivela un sound corale, nel quale le tipiche sonorità partenopee sono contaminate da colori multietnici proprio come quella Viamedina, che dà il nome al gruppo e che rappresentava un punto d'arrivo importante per tutti coloro che dal mare approdavano a Napoli. I brani, tutti scritti dallo stesso musicista napoletano, compongono un affresco molto disilluso di quella che è la realtà napoletana di questi giorni, come dimostrano le amare Nient’e nuovo sott’ ’o sole, Sott’o stess’ sole o ancora A sud d’’o munn’ nella quale lo sguardo si allarga alle tante guerra che affliggono il sud del mondo. Esiste però una speranza ed è quella che nasce dal ricordo di una filastrocca Canto Dei Mesi, e che ci conduce ad aspettare che il sole torni di nuovo a splendere su Napoli, come in Chiove e gghiesce ‘o sole. Uno, Luna e Monte è così un disco che nasce come una raccolta di canzoni d'autore in chiave folk ma diventa un lavoro corale, una preghiera laica che nasce dal popolo e al popolo ritorna esortandolo al cambiamento.
Salvatore Esposito
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