Nato da un’idea di Mikhail Alperin il progetto musicale che coinvolge ventotto musicisti tra il coro The Bulgarian Voices Angelite, gli Huun-Huur-Tu e il Moscow Art Trio, è uno degli esempi più intriganti di come, attraverso la musica, si riescano a superare i confini nazionali e quelli delle tradizioni popolari. Vengono messe a confronto ed esplorate le affinità, le differenze, gli incroci e le commistioni tra la musica tradizionale russa, quella bulgara e quella tuvana, grazie al lavoro congiunto di questi tre gruppi da sempre impegnati sul fronte della ricerca sulle fonti popolari della loro terra. Il primo esempio di questo lavoro di confronto musicale è datato 1995, allorchè Alperin portò in studio The Bulgarian Voices Angelite e gli Huun-Huur-Tu per incidere Fly, Fly My Sadness, che raccolse sin da subito un grande successo, non solo da parte degli appassionati di musica folk ma soprattutto per quanti appassionati di musica contemporanea si trovarono di fronte ad un disco assolutamente rivoluzionario. La lungimiranza di Alperin consistette proprio nel mettere alla pari e sullo stesso livello tanto gli elementi musicali tradizionali quanto quelli moderni, non risparmiando energie soprattutto per la cura degli arrangiamenti. Nel 1998 il progetto fu allargato al Moscow Art Trio, di cui fa parte anche Alperin, che fu coinvolto anche nella realizzazione di Moutain Tale, che ha rappresentato il trampolino di lancio verso un successo ancor più vasto e su scala internazionale sugellato da un lungo tour. Legend è il nuovo capitolo discografico del progetto musicale di Alperin, e documenta per intero il concerto tenutosi al Sava Center di Belgrado nel maggio del 2004. I dodici brani contenuti nei due dischi sono così l’occasione per lasciarsi ipnotizzare dalla bellezza delle voci del coro The Bulgarian Voices Angelite, ma anche per apprezzare la potenza delle voci tuvane dei Huun-Huur-Tu. Splendono così armonie vocali, cambi repentini di registro, voci ora stridule ora dure che dialogano e si confrontano abbattendo ogni frontiera. Sbocciano sorprendenti combinazioni melodiche, melismi e diafonie aspre ma anche dissonanze, che ci fanno ritrovare intatti quei ritmi irregolari che avevano ispirato Bartòk. Musica senza tempo dunque, che affonda le radici in Oriente, che regala emozioni come nel caso di New Skomorohi, o dello splendido Grand Finale formato da Alperin. Legend è così un disco prezioso che sintetizza in modo unico i canti della tradizione orale dell’Est partendo dalla Bulgaria, attraversando la Russia fino a toccare la Siberia.
Salvatore Esposito
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