Cantautrice lombarda dotata di talento ed originalità, Ilaria Pastore giunge al suo debutto discografico Nel Mio Disordine, dopo aver maturato una intensa esperienza dal vivo con il suo trio insieme a Lucio Fasino (basso) e Antonio Fusco (batteria e percussioni). Il disco, composto da dieci brani, è stato inciso con i suoi due storici collaboratori e con la partecipazione di alcuni ottimi strumentisti come Gipo Guarrado (chitarre) che si è occupato anche degli arrangiamenti, Mattia Boschi (violoncello), Valentino Finoli (clarino), Fiorano Bocchino (fender rhodes) e Mell Morcone (pianoforte). Ascoltando Nel Mio Disordine si ha la sensazione di avere di fronte una cantautrice dallo stile originale e mai scontato, che pur inserendosi nella migliore tradizione del cantautorato italiano al femminile, sia riuscita a dar vita a canzoni dai testi profondi e dalle melodie orecchiabili ed immediate. Atmosfere delicate e quasi sognanti fanno da sfondo a storie che sembrano piccole fiabe cantate, come nel caso delle bellissime Miele e I Passi Avanti, il tutto seguendo il fil rouge del tema centrale del disco, ovvero la crescita e i suoi cambiamenti. Le trame tenui degli arrangiamenti valorizzano la bella voce di Ilaria Pastore, che dimostra non solo di avere solide basi musicali ma anche un certo eclettismo nel modulare le varie tonalità, ed in questo senso fondamentale è il suo bagaglio artistico accumulato studiando canto jazz. Se quasi tutto il disco convince pienamente tanto dal punto di vista dei testi quanto da quello prettamente musicale, nel caso di A Volte il disco inverte un po’ la tendenza virando verso sonorità più ruvide, che mal si addicono alla bella voce della Pastore. Sostanzialmente Nel Mio Disordine è un ottimo album di debutto, nel quale si ha la sensazione di avere di fronte una cantautrice matura ed in grado di esprimere al meglio le sue potenzialità e che siamo certi avrà un futuro costellato da belle soddisfazioni. Una scommessa vinta, che però richiede una pronta conferma, diversamente questo disco sarebbe un occasione persa.
Salvatore Esposito
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