Gli A Fil De Ciel sono un gruppo piemontese dell’area occitanica, attivo dal 2004, anno in cui diedero alle stampe per Folkclub Ethnosouni il loro disco di debutto, nel quale si apprezzava un rigoroso percorso di ricerca attraverso la tradizione troubadorica medioevale. Nel corso degli anni il gruppo si è evoluto in un progetto molto più articolato con l’ingresso nella line up di una eccellente sezione ritmica e delle tastiere e soprattutto con l’arricchimento del repertorio con composizioni originali e sonorità più moderne ed accattivanti. A testimonianza di questo nuovo corso del gruppo, è recentissima la pubblicazione di Vertigo, disco che mette in fila tredici brani, per lo più tradizionali che spaziano dalla tradizione sefardita a quella spagnola passando fino a toccare quella occitanica e la provenzale. Il gruppo composto da Gabriella Brun (hurdy-gurdy, accordion), Silvio Ceirano (chitarra e percussioni), Roberto Fresia (tastiere), Marco Lovera (trombone, cornamuse), ruota intorno alla splendida ed eclettica voce di Rosella Pellerino, che si muove con personalità e disinvoltura attraverso le diverse tradizioni musicali toccate nel corso del disco. Fondamentale a livello sonoro ci sembra l’apporto del polistrumentista Silvio Ceirano, ma anche quello di alcuni ospiti speciali come Marco Allocco (cello e double bass), Davide Arneodo (violino, slide guitar, mandolino e toy piano) e Michele Piantà (basso), che contribuiscono in maniera determinante alla caratterizzazione degli arrangiamenti. Rispetto al disco di esordio, in Vertigo, si apprezza a pieno tutto lo sforzo compiuto dal gruppo piemontese nel tracciare un vero e proprio itinerario di viaggio attraverso la lingua d’òc, seguendo un fil rouge a spasso nel tempo tra la Val d'Aran in Spagna, il sud della Francia e le quattordici valli piemontesi. Gli A Fil De Ciel sono riusciti così a far emergere sonorità dimenticate, rivestendole di caratteri moderni senza snaturarne il contenuto più profondo, facendo emergere tutta la potenza espressiva dei testi tradizionali, lasciando intatta tutta la loro autenticità. Ciò lo si apprezza anche nei due brani originali presenti nel disco, ovvero la title track composta da Lovera e Manresa scritta da Fresia, entrambe infatti si caratterizzano per una forte impronta tradizionale pur presentando una struttura più eclettica e moderna. Eccellenti dal punto di vista interpretativo ci sembrano i brani tratti dal repertorio religioso ovvero La Gaseta composta da Sergio Berardo ed ispirata ad un frammento del XVI Secolo nella quale si narra la nascita di Gesù, e i tradizionali Sant Jusep embo Maria e La Vierge, quest’ultima caratterizzata da una magistrale prova vocale della Pellerino. Malgrado qualcuno avventatamente li abbia accostati agli irlandesi Moving Hearts, forse sminuendo il grande lavoro di ricerca che è alle spalle di ogni singolo brano, gli A Fil De Ciel, sono senza dubbio una delle più belle sorprese della scena musicale occitanica, della quale spesso si ci limita a ricordare i soli Lou Dalfin. Vertigo, insomma, è un disco di grande spessore che merita un ascolto attento.
Salvatore Esposito