Dopo aver maturato una grande esperienza in ambito classico come interprete del repertorio rinascimentale e madrigalistico con il Coro Orlando di Lasso, Simonetta Interlandi ha deciso di dedicarsi allo studio del canto popolare ed in questo senso è stato fondamentale l’incontro con Giovanna Marini e la sua formazione presso la Scuola Popolare di Musica del Testaccio. Nel corso degli anni ha maturato una grande passione per le voci femminili della canzone di protesta e di lavoro e dopo aver a lungo studiato i repertori di Luisa Ronchini e Giovanna Daffini, ha dato vita ad alcuni spettacoli in collaborazione con Alessandra Cattaneo e Nadia Pazzaglia che con lei compongono un trio. A Modo Mio, Canta Ma Non Mi Passa, il suo disco di debutto nato in collaborazione con Gian Pietro Marazza, musicista ed arrangiatore di Moni Ovadia, è un omaggio “alle donne, alla loro energia, alle loro fatiche, passioni, consapevolezze e soprattutto alle voci che hanno saputo esprimerle” e raccoglie i canti dal repertorio di cantrici popolari come Rosa Balistreri, Giovanna Daffini, Caterina Bueno, Luisa Ronchini, Dodi Moscati e Sandra Mantovani. La particolarità di questo disco risiede però nelle interpretazioni molto originali e personali dei brani della tradizione popolare al femminile, ed in questo senso determinate è stato l’apporto di Marazza in fase di arrangiamento, essendo riuscito a cucire un vestito assolutamente originale ad ognuno dei ventitré brani in scaletta. L’ascolto è quasi un viaggio in lungo e largo attraverso l’Italia, partendo dal canto dei perscatori di Rialto a Venezia, fino a toccare il repertorio della siciliana Rosa Balestrieri. Si incontra così il canto anarchico Battan L’Otto, il canto partigiano Pietà L’è Morta con testo di Nuto Rivelli, Bella Ciao delle mondine, i canti di lavoro di Dodi Moscati, una struggente ninna nanna di Luisa Ronchini, in un fluire di emozioni che culminano prima con la splendida versione di Fischia Il Vento e poi con il canto anonimo de L’Emigrante, dal repertorio di Giovanna Marini. A Modo Mio, Canta Ma Non Mi Passa, rappresenta un progetto unico nel suo genere, e l’aver tracciato un percorso nella canzone popolare al femminile, è dunque opera assolutamente meritoria. Di dischi così si sente sempre il bisogno.
Salvatore Esposito