Jacopo Ratini – Appunti sulla felicità (Atmosferica Dischi, 2018)

Volendo impegnarsi per dare una definizione breve di questo nuovo progetto di Jacopo Ratini, potremmo senz’altro dire che siamo di fronte ad un album che sembra davvero un notes con molti appunti sonori. Questo disco è infatti un lavoro particolarmente attento ai contenuti: è come se il cantautore romano avesse deciso di tirare fuori dalla tasca della giacca il suo più prezioso taccuino, nel quale scopriamo segnate le tante riflessioni legate a un particolare passaggio di vita. Vi è dentro l’elaborazione del senso della vita e della morte, dell’ossessione nel comprendere gli essenziali, gli imperativi categorici e quelli possibili (ci si perdoni il sacrilego gioco col senso letterale delle parole); vi è soprattutto l’esigenza di dirlo. Di dirlo – attenzione! - con eleganza e senza urlare, con consapevolezza e presenza, eppure addirittura ogni tanto con un vago senso di distrazione. Un disco maturo – anzi: di maturazione - che non vuole indicare però alcuna conclusione. È un passaggio di vita e un passaggio d’autore: un modo per sublimare idee e sensazioni ed esperienze personali. Alcune felici e altre dolorose. Siamo di fronte a un lavoro “d’arte” – chi non lo sa? – quando qualcuno riesce a esprimere concetti universali (e quindi spesso anche banali) sapendo far parlare poeticamente le proprie personali sensazioni, piccole, grandi, struggenti o ciniche. Nell’esperienza di ogni uomo – che è un essere complesso – vi è una idea di amore e poi uno strumento pratico per parlarne e viverlo. Ebbene: Jacopo Ratini tutto questo lo sa raccontare, anzi lo sa cantare; e lo rende “radiofonico” (forse anche troppo) col suo sound che somiglia molto a un certo pop italiano, preciso, ben cucito, elegante e rispettoso, tra modernità e tradizione. Alcuni passaggi - alcuni appunti di questo notes di viaggio e da taschino di Ratini - meritano un’attenzione speciale: i preziosi silenzi che ognuno di noi deve preservare come gemme preziose nelle “Cose che a parole non so dire”, gli “Appunti sulla felicità”, che vanno ripetuti come mantra più volte al giorno perché diventino abitudini del nostro pensiero, la forza senza età e che lascia indifesi de “L’amore che sfonda”. E infine quella fantastica elaborazione del lutto di “Imparo ad essere aria”, che è il cuore più profondo di questo interessante progetto musicale di Jacopo Ratini, cantautore al suo terzo album, che vogliamo immaginare sempre in viaggio e a cui auguriamo il coraggio di avvicinare con ancor più decisione la canzone d’arte, perché ne ha la l’ordito e la trama. La stoffa, insomma. 


Elisabetta Malantrucco

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