
Dal “Piccolo Teatro” per pensare in grande
Cuore pulsante dell’attività professionale di Paolo Grassi è stato il “Piccolo Teatro”, da lui fondato, a Milano, insieme a Giorgio Strehler il quale dichiarò: «Il Piccolo è stato inventato come idea per primo da Paolo. Poi, subito dopo, da me. Insieme l’abbiamo voluto, costruito nel 1947. Il Piccolo non ci sarebbe stato se non ci fosse stato l’uomo, l’intellettuale, della prassi quotidiana, accanto a me». Grassi era pragmatico ed entusiasta. Con tenacia e perseveranza, seppe realizzare il primo teatro stabile comunale di prosa, in cui all’esperienza artistica venivano uniti impegno civile e promozione sociale, ma anche studio, idee innovative, abilità di mediazione politica, capacità gestionale manageriale e confronto con le più importanti realtà dello spettacolo, nazionali e internazionali. Per permettere ai professionisti del teatro di svolgere al meglio il proprio lavoro, sono necessari strutture e investimenti adeguati. Come “operatore culturale” (così, talvolta, si definiva bonariamente), Grassi dominò la scena cittadina per alcuni decenni. Scrisse e ribadì in vari contesti che l’organizzazione teatrale non è burocrazia. Richiede rigore, passione e professionalità: «L’organizzazione consiste nell’essere dotati di strumenti che ti consentano di rispondere con efficienza organizzativa a quelle che sono le ragioni supreme per le quali si fa teatro. E che non sono quelle di rispettare un programma, bensì di fare al meglio il programma».

Significativi sono i concetti espressi dallo stesso Grassi in merito alla propria attività: «Ho viaggiato con il Piccolo e con la Scala in quasi ogni parte del mondo. La mia convinzione è che dove vi è una manifestazione che faccia capo alla mia persona o una istituzione che ho l’onore e l’onere di dirigere, il mio compito sia quello di dare del nostro Paese una identità diversa. Migliore di quella che viene diffusa dalla cronaca quotidiana di questi tempi sciagurati di crisi e di scandali. È un problema di comportamento e di dignità».
Grassi organizzò numerose attività teatrali nei quartieri popolari e periferici della città (con alterni risultati), parallelamente ricercò un diretto rapporto con il pubblico locale e con i cittadini affezionati alla vita teatrale della propria città, capaci di divenire, attraverso regolate forme di associazionismo, motore indispensabile per la promozione pubblica delle attività e per un confronto civico di spessore in termini qualitativi. In tale direzione va intesa la sua opera di raccordo che portò alla costituzione dell’associazione “Amici del Piccolo”, intorno alla quale si riunirono intellettuali, appassionati, cittadini comuni e liberi professionisti, espressione dell’economia locale, talvolta necessari per una sinergica promozione delle diverse attività teatrali.
Tags:
Memoria