IXNA – Knotpop (Concentric Circles, 2019)

In questa nuova puntata di Contemporanea, ci concediamo una lieve deviazione dai sentieri battuti per presentarvi un album davvero speciale ingiustificatamente “inghiottito” dal trascorrere del tempo… Nel lontano 1981 Jay Cloidt e Marina La Palma, due studenti del Mills College di San Francisco ispirati dal profondo (e reciproco) desiderio di liberare la musica d’avanguardia dall’eccessiva seriosità, registrarono una serie di canzoni, il perfetto manifesto della loro visione personale. Nato tra le mura del Center For Contemporary Music di Mills, “Knotpop” fonde la passione per le manipolazioni sonore di Cloidt e gli insegnamenti di David Behrman e Robert Ashley, con il brioso Pop di Flying Lizards e Brian Eno. Le dieci tracce del vinile sono un bellissimo esempio di artigianato di studio perfettamente in linea con lo spirito “No Wave” del periodo. I sample, le tastiere e l’elettronica di Cloidt, incontrano i vibranti groove al basso e la voce di Marina La Palma in un mix straniante e ricco di fascino. “Fun, Fun, Fun”, il brano che apre l’album con i ritmi ipnotici delle drum machine, l’onnipresente basso e i timbri acidi dell’organo, definisce piuttosto chiaramente l’atmosfera generale dell’intero progetto che a tratti si avvicina anche ad alcuni esperimenti dei Suicide. “Ridi Ridi” mostra perfettamente il lato più ironico degli IXNA che spesso e volentieri si divertono a giocare con le parole e il loro significato fonetico ideando testi surreali in grado di fondere lingue di diversa provenienza in una sorta di spassoso Esperanto. In questo caso è l’italiano a entrare in gioco, in particolare il noto modo di dire “Ridi, ridi, che mamma ha fatto i gnocchi”, che qui diventa il testo del brano! Anche nella successiva “Black Shirts” ritorna nuovamente la lingua italiana con una citazione ironica di “Faccetta Nera” sommersa in dissonanze elettroniche. In tal senso “Ixna Portal Exo” è forse la composizione che meglio esemplifica questo mélange linguistico con curiose contaminazioni dalle sonorità “Nippo-europee”. Le citazioni sono svariate e spaziano da Trockij (“Somebody Said”) a Chuck Berry, con un sample tratto da Johnny B.Goode e ben inserito nella conclusiva “Mi Ne Parolas”. Dopo quasi quarant’anni di totale oblio, grazie all’appassionato lavoro di ricerca a cura della statunitense Concentric Circles, “Knotpop” l’album mai realizzato degli IXNA, vede finalmente (e per la prima volta) la luce del giorno. Rimasterizzato da Brandon Hocura a partire dai nastri originali, il nuovo lp presenta una copertina realizzata personalmente da Marina La Palma. Se amate esplorare i suoni più avventurosi e “obliqui”, frequentando di sovente quelle zone dove Avantgarde, Pop e No-Wave condite a dovere con un pizzico di ironia s’incontrano, questo è senza dubbio il disco perfetto per voi, non lasciatevelo sfuggire. 

Marco Calloni

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