Rachele Andrioli & Rocco Nigro – Maletiempu (Dodicilune/I.R.D., 2018)

Il duo composto da Rachele Andrioli (voce, tamburi a cornice, flauto armonico e ukulele) e Rocco Nigro (fisarmonica) è certamente uno degli incontri artistici più fortunati ed interessanti che ha espresso negli ultimi anni la scena musicale saletina, non solo per le tante peculiarità che caratterizzano la loro cifra stilistica ma anche per l’eccelsa qualità delle loro produzioni discografiche come dimostrano il debutto “Maldimè” e il successivo “Malìe”. A distanza di quattro anni da quest’ultimo li ritroviamo con “Maletiempu” nuovo album che, segue l’impostazione concettuale dei precedenti, raccogliendo dodici brani tra composizioni originali e canti della tradizione musicale del Sud Italia e nel contempo amplia il raggio d’azione della ricerca sonora del duo, riflettendo le esperienze accumulate in questi anni. A colpire, infatti, è la piena maturazione espressiva dei due musicisti salentini anche nell’interazione con altri strumentisti e non è un caso che ad impreziosire i vari brani vi siano alcuni ospiti d’eccezione ovvero Giuseppe Spedicato (basso acustico), Vito De Lorenzi (duff, tabla, daire), Massimo Donno – voce (chitarra acustica), Massimiliano De Marco (voce) e Valerio Daniele (chitarra elettrica). L’ascolto ci regala un ideale viaggio sonoro che si dipana sulle rotte della tradizione in movimento introdotto dall’inquieto crescendo strumentale della title-track, composizione originale che fa il paio con la poesia tenue della successiva “Occhi”. Il trascinante strumentale “Zumpettana” ci accompagna nel vivo del disco schiudendoci le porte al tradizionale lucano “Nunna nunna” in cui la voce e il tamburo a cornice della Andrioli sono incorniciate dalle tessiture melodiche della fisarmonica di Nigro. Se il tradizionale corso “Tanti Suspiri” è proposto in una inedita versione in Salentino svelandoci una sorprendente connessione tra due tradizioni solo in apparenza distanti, la successiva “L’attesa”, firmata da Massimo Donno e con la partecipazione di quest’ultimo, è una fortunata quanto inattesa incursione nei territori della canzone d’autore. L’itinerario sonoro prosegue in Campania con la bella versione del tradizionale cinquecentesco “Janni Dell’Uorto” per approdare in Sicilia con “Lu Cunigghiu” nella quale spicca la versatilità del timbro vocale di Rachele Andrioli. Lo strumentale “Tempesta” fa da preludio alla gustosa “Tarantella del Gargano” nella quale la scena è tutta per la fisarmonica di Rocco Nigro che ci conduce attraverso una originale riscrittura della linea melodica originale. La dolcissima “Ninna Nanna” ancora dalla tradizione appulo-lucana e quel gioiellino che è “Cosa Sono le nuvole” di Pierpaolo Pasolini e Domenico Modugno completano un disco di grande intensità e rara eleganza strumentale che non mancherà di appassionare gli ascoltatori più attenti. 


Salvatore Esposito

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