
Come nasce il progetto "Malìe"?
Il progetto Malìe è il frutto di una collaborazione nata qualche anno fa. Dopo svariati concerti, in cui abbiamo affinato la dimensione del duo, sentivamo il bisogno di “cristallizzare” il nostro sentire musicale. Il duo, come il disco, nasce in modo spontaneo; e grazie alla nostra amicizia abbiamo trovato, senza alcun sforzo, un punto d’incontro.
Il duo è una combinazione che mira all'essenziale, dove ognuno deve esprimersi con il giusto equilibrio. Come vi siete trovati con i vostri "strumenti"?
Esprimersi con il giusto equilibrio, secondo noi, prescinde dalla dimensione del “duo”.
I nostri due strumenti si sono sposati sin da subito, la comune ricerca dell’essenzialità e l’intesa hanno fatto il resto. Le caratteristiche della fisarmonica, poi, si prestano in maniera ottimale per l’accompagnamento di una voce.
Al contrario delle tendenze attuali, abbiamo cercato come punto di partenza il “nocciolo”, solo in questo modo siamo riusciti a creare intorno ad esso la “polpa” di cui avevamo bisogno.
Inoltre in questo disco abbiamo avuto l'onore di collaborare con svariati musicisti come Valerio Daniele, Enza Pagliara, Redi Hasa, Mauro Semeraro, Francesco Massaro, le sorelle Gaballo e le sorelle Andrioli, Vito De Lorenzi e Paola Petrosillo, e ognuno di loro ci ha aiutato a “dipingere” le pareti delle nostre “stanze”.
Quali sono le difficoltà che avete incontrato nella realizzazione del disco?
Sicuramente la paura di mostrarci al pubblico in una sola dimensione. Seppure nel disco abbiamo affrontato molteplici tematiche, siamo abituati a mischiare le nostre intenzioni musicali in molti progetti differenti tra loro. Grazie alla nostra comune passione abbiamo cercato di dare a ogni brano un respiro popolare.
Nel disco sono presenti tre brani della tradizione salentina. Come li avete scelti e quali differenze presentano rispetto agli originali?
Abbiamo scelto i brani che ci stavano a cuore, che rappresentavano in quel periodo un affetto particolare, soprattutto perché appartengono ai nostri principali ascolti. Ascoltiamo spesso le registrazioni degli anni Cinquanta discutendo sui testi e sulle intenzioni vocali degli anziani.

La scelta di questo brano è venuta dopo il nostro recente viaggio in india. Suonare con musicisti indiani, ci ha mostrato una dimensione di fare musica profondamente diversa da quella a cui siamo abituati, spesso dell’intrattenimento fine a se stesso.
Eravamo emotivamente predisposti ad inserire nel disco un brano “alla stisa”. Questo particolare brano ha un non so che di mistico e l’aggiunta dell’Harmonium suggerisce qualcosa di spirituale.
"Aria Di Salve" è cantata "alla stisa" da sole voci femminili con la partecipazione delle Sorelle Gaballo. Rachele, come si è indirizzato il tuo lavoro sulle parti vocali?
Ho coinvolto le sorelle Gaballo e le mie sorelle perché sono state tra le persone che hanno in qualche modo influenzato enormemente la mia crescita. Musicale e non. Riguardo agli arrangiamenti delle parti vocali, non ho voluto stravolgere la linea melodica del canto. Questo perché penso, assieme a Rocco, che la musica tradizionale ha alcune peculiarità che non possono essere modificate. (tranne in piccoli accorgimenti melodici che, a mio parere, donavano un pizzico di malinconia al brano)

La voce della Ferri si avvicina molto all’intenzione vocale della musica popolare salentina. Come diceva De Andrè: “Che se ne frega della decenza”, questo modo schietto e di stomaco di comunicare il quotidiano. In questo momento ci stiamo occupando della musica popolare d’autore, per creare un nuovo progetto discografico, con una chiave di lettura differente ma morbida e rispettosa, un omaggio alle ballate e ai canti di Caterina Bueno, Rosa Balistreri, Matteo Salvatore, Domenico Modugno e Gabriella Ferri.
Una considerazione analoga si può fare con "Maria La Portoguesa", anche se qui si entra in una prospettiva internazionale. Al di là del fatto che il fado è stato espresso da una grande voce femminile, come quella della Rodriguez, quali affinità avete trovato tra questo e il repertorio popolare salentino?
Come dice il nostro amico Renato Grilli, “Questa terra salentina, che ha il mare di qua e di là, come davanti a un oceano, ti ricorda un che di malinconico, di “atlantico”, come nel Fado portoghese, una malinconia da aria di confine”.

E’ sicuramente il brano rappresentativo del nostro progetto perché racchiude un po’ tutto quello che ci piace, quello che evidenzia le nostre capacità e ci fa venire voglia di misurarci con proposte originali. Musica e testo non sono stati scritti in contemporanea. Rocco aveva scritto la musica prima che Rachele scrivesse il testo, e aveva dapprima preso il nome di “Grimorio”. Successivamente, il titolo si tramutò in "Malìa" ed il testo invece, che si chiamava “Imparo da ciò che m'insegno”, successivamente ha preso il nome di "Malìa". L'idea originaria della composizione musicale era quella di usare una piccola cellula melodica, di renderla ridondante, di vestirla ogni volta in maniera diversa. Riguardo al testo, l’idea di usare una piccola cellula esistenziale, quella della consapevolezza del tempo che passa, e al contempo la proiezione verso un futuro ignoto. Il “maggiore” ed il “minore” prendono vita grazie al concetto di “infanzia” e di “vecchiaia”. La ridondanza è reciproca. Di questo brano abbiamo prodotto un video clip firmato da Gianni De Blasi che è riuscito a prendere la “sua” cellula e a svilupparla. Proprio come il brano suggerisce, ha portato il brano ad una consapevolezza ancora più prepotente. Ne siamo rimasti “ammalìati”!
Il vostro lavoro propone un profilo internazionale, e fuori da un genere definito, anche dai brani tradizionali. Com'è stato accolto dal vostro pubblico questo disco?
Abbiamo la fortuna di avere tanta gente che ci segue con entusiasmo ed attenzione, il disco è stato concepito anche grazie alla loro insistenza. Ulteriore conferma ne è stata la serata di presentazione al teatro Romano a Lecce lo scorso 12 Giugno, per noi indimenticabile.
Riguardo al profilo internazionale si potrebbe dire che cerchiamo di “rendere contemporanea la musica popolare”, un riscontro positivo l’abbiamo avuto a Parigi nell'ambito del festival promosso da Puglia Sounds e Puglia Promozione "Les Pouilles jouent l'Italie danse".
Per chi volesse essere aggiornato sui nostri concerti può visitare la nostra pagina facebook: https://www.facebook.com/RacheleAndrioliERoccoNigro
Daniele Cestellini
Rachele Andrioli & Rocco Nigro – Malìe (Dodicilune/I.R.D., 2014)

Daniele Cestellini
Un grazie a Renato Grilli per la collaborazione
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