Pino Daniele – Le Corde dell’Anima Live & Studio (Sony Legacy Recordings, 2018)

Dopo il live “Nero a metà” e i pregevoli cofanetti “Tracce di Libertà” e “Quando”, la serie di pubblicazioni postume dedicate a Pino Daniele prosegue con “Le Corde dell’Anima. Live & Studio”, box set antologico, uscito il giorno dopo il discutibile concerto tributo dello scorso 7 giugno allo Stadio San Paolo di Napoli e dedicato all’ultima parte della carriera del cantautore napoletano. Suddiviso in quattro dischi ed accompagnato da un ricco booklet di quaranta pagine con il contributo retrospettivo del giornalista John Vignola ed impreziosito dalle fotografie di Luciano Vitti, il cofanetto propone una interessante retrospettiva, tra brani dal vivo e in studio, tratti dagli album pubblicati dal cantautore partenopeo negli ultimi anni di vita. “Nelle canzoni che compongono questo box ci sono le testimonianze ultime di un viaggio che avrebbe potuto riservare ancora qualche sorpresa, scrive John Vignola, Non solo perché, nella fascinazione per armonie sacre o nel ritorno all’essenza dei proprio suoni, Pino Daniele continuava a dimostrare una curiosità che non si era ancora risolta del tutto, ma anche perché le celebrazioni di Nero a metà sembravano rilanciare le storie di ieri, farle risuonare in un oggi molto più disordinato, ma non così inaccogliente. Invece, la storia si chiude qui e in qualche modo rimane, più che un rimpianto, la consapevolezza che la “lezione” di Pino sia insostituibile, come del resto è lui, nella migliore storia della musica italiana.”. Sebbene priva di brani inediti, la raccolta ha innanzitutto il pregio di offrire uno sguardo di insieme sul work in progress che caratterizzava la vita live dei classici del suo songbook da “Yes I know my way” a “Quando” da “Quanno chiove” a “Voglio di più” passando per “A me me piace 'o blues”, “Nun me scuccià”, “'Na tazzulella 'e cafè” e “I say i'sto cca'”. Non mancano le diverse collaborazioni che hanno costellato gli ultimi anni del percorso artisti di Pino Daniele e così riascoltiamo i duetti con Mina (“Napule è”), Giorgia (“Vento di Passione”), Franco Battiato (“Chi tene ‘o mare”), Mia Cooper (“Mareluna”), Mario Biondi (“Je so’ pazzo”), Karem Mourad (“Via Medina” e “Bel orizzonte”), Chiara Civello (“L’ironia di sempre”), Avion Travel (“Terra Mia”) e J-Ax (“Il sole dentro di me”, “Sule Pe’ Parlà”, “Siente fa accussì”). Da ultimo non si può negare l’importanza di questa antologia nel riaccendere i riflettori su brani passati troppo in fretta nel dimenticatoio dalla sottovalutatissima “Pigro” a alla splendida “It’s a beautiful day”, passando per “Sara non piangere”, “Tempo di Cambiare” e “Occhi che sanno parlare”. Un’occasione persa la scelta di non includere il singolo “Resta quel che resta”, uscito praticamente in contemporanea e che avrebbe rappresentato il completamento più degno di una bella raccolta. 


Salvatore Esposito

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