Alberto N. A. Turra – Filmworks (Felmay Records, 2017)

Il chitarrista e compositore Alberto N. A. Turra è una voce assai peculiare ed eclettica della scena musicale italiana. Formatosi presso la scuola civica di Jazz di Milano, ha partecipato a vari seminari e workshop tra i quali ricordiamo Umbria Jazz e Siena Jazz, maturando una sempre più profonda e personale indagine musicale. L’attenzione di Turra spazia dallo studio delle molteplici possibilità dell’improvvisazione, agli esperimenti come arrangiatore, sino alla composizione di musiche per immagini, cinema e teatro. “Filmworks” edito dalla torinese Felmay Records, è effettivamente un ottimo biglietto da visita che mette bene in evidenza le molteplici voci di Turra, presentandoci un chitarrista che immagina il suo strumento non come protagonista assoluto, ma come parte di un’ “architettura sonora” ben più complessa. Tornando all’album, bisogna riconoscere, quanto non sia effettivamente opera semplice raccogliere in un cd singolo quindici anni di musica scritta e concepita per progetti specifici; un rischio è quello di far vacillare l’ambita coerenza di ascolto ricercata da molti di noi fruitori musicali, l’altro è di riproporre un’esperienza che se decontestualizzata, potrebbe potenzialmente smarrire l’ intento originario . Per questi motivi, visti i pregevoli risultati, l’operazione va ulteriormente premiata. L’album, si presenta nel complesso assai variegato, spaziando dai temi ad ampio respiro di “Cellule” per esempio, all’ottimo intermezzo per chitarra acustica e voci di “Darvish” sino alle curiose soluzioni strumentali di “Curfew Go Go Go”. “Filmworks” è un’ottima occasione per apprezzare e magari scoprire le capacità di un musicista libero da qualsiasi classificazione, in grado di spaziare con sorprendente disinvoltura tra le più disparate possibilità timbrico/sonore del suo strumento. La recente uscita di importanti film documentari come: “Giovanni Segantini: ritorno alla natura” di Francesco Fei e “The Origins Of Music” dei messicani Daniel Arvizu e Sam Madrigal, che annoverano il contributo di Turra, hanno inoltre fornito un’ importante incentivo per concretizzare la realizzazione di questa antologia favorendo un meditato percorso di analisi retrospettiva del suo personalissimo lavoro. 


Marco Calloni

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