Markku Lepistö Trio – New Voices (Rapusaari Records 2016)

Torna a farsi sentire il finlandese Markku Lepistö, campione dei mantici, nome noto anche in Italia, perché membro del portentoso super-gruppo di organettisti conosciuto come Accordion Samurai. “New Voices” intende elevare lo status dell’organetto diatonico, modello a una fila: per intenderci quello di solito usato nella musica cajun e franco-canadese, esaltandone le potenzialità. Markku è musicista di magistrale bagaglio musicale, dottore di ricerca in musica all’Accademia Sibelius, solido e al contempo comunicativo ed elegante nel suono e di grande apertura compositiva. La sua musica si evolve e cresce di continuo. Proprio i suoi studi di dottorato sono la fonte di ispirazione delle composizioni di “New Voices”, quarto lavoro a suo nome, ma condiviso con gli ottimi Petri Hakala (mandolino e mandola), con cui collabora da tempo, e Milla Viljamaa (pianoforte), a costruire un piccolo organico di impronta cameristica, capace di formulare un linguaggio musicale contemporaneo. Una combinazione di colori e una varietà di emozioni si sprigionano di traccia in traccia, diteggiatura lirica e appassionata, mai uno spreco di note o eccessi di virtuosismo a detrimento dell’espressività, dialogo con i due partner dagli esiti ragguardevoli. Lepistö firma i dieci brani, in cui incontriamo i tratti meditativi e chiaroscurali di “Aamunkoi” e “Finn Air” e il fluire più energetico di “Minor Reel” e “Valssi Viidelle/ Waltz for Fire”. Hanno molto da dire anche i temi dal temperamento mutevole quali “La valse à Silia”, “Single Row Tango”, e “Finisterre”, mentre l’organetto si erge solitario in “Introitus”, “Rapusaaren polska” e nella conclusiva “Metsäkansan kellot”. Prelibatezza nordica. 


Ciro De Rosa 

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