Festival Internazionale Della Zampogna, Scapoli (Is), dal 29 al 31 Luglio 2016

Situata ai piedi del massiccio delle Mainarde, proprio nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Scapoli è un comune della provincia di Isernia, sorto sul finire del X secolo ad opera dei monaci di San Vincenzo al Volturno, e ben noto agli appassionati di musica tradizionale per essere, da ormai quarant’anni, del Festival Internazionale della Zampogna. Nata nel 1975 come mostra mercato la kermesse molisana ha visto ampliarsi man mano la sua proposta culturale, per assumere un tratto sempre più di respiro internazionale a partire dagli anni Novanta, grazie all’impulso del Circolo della Zampogna, giocando un ruolo fondamentale nella tutela e nella valorizzazione degli aerofoni a sacco, non solo riattualizzandone l’uso attraverso il confronto con la sperimentazione, l’innovazione, la creatività contemporanea e le altre tradizioni musicali. In anni più recenti il Festival ha vissuto una fase di lento declino a causa del progressivo venir meno del sostegno economico delle istituzioni, e proprio mentre era in pericolo la sua prosecuzione, l’edizione 2016 ne ha sancito la rinascita, grazie allo straordinario lavoro dei coordinatori artistici Giuliano Gabriele ed Eduardo Vessella, due giovani e promettenti musicisti che, con il loro entusiasmo, hanno saputo dare nuova linfa a questa rassegna con un programma ricchissimo articolato su tre giorni di programmazione dal 29 al 31 Luglio. 
Laddove in via generale si è seguito la formula collaudata negli anni, numerose sono state le novità che hanno caratterizzato lo svolgimento della rassegna molisana, ed in questo senso vale la pena citare il corposo programma di laboratori di danza e la splendida iniziativa “L’impronta dello Zampognaro”, nel corso della quale sono state raccolte le impronte delle mani di alcuni tra i suonatori e costruttori locali più rappresentativi. Apertosi nel pomeriggio di venerdì 29 luglio con la presentazione della Mostra Mercato presso la Sala Consiliare del Municipio, a cui è seguita l’apertura dei vari stand dei costruttori artigiani, il festival è proseguito prima con la proiezione del docu-film “Moulin – Il poeta del Pastello”, dedicato al pittore Charles Moulin, e realizzato dal molisano Pierluigi Giorgio, e poi con la bella performance di danza della Scuola “Scarpette Rosse” di Campobasso. Particolarmente coinvolgenti sono stati anche i concerti serali degli Zampognari delle Mainarde, dei talentuosi Trillanti, giovane formazione laziale da tenere d’occhio che ha proposto i brani del suo recente disco di debutto e i sempre impeccabili Compagnia Daltrocanto, con le zampogne di Antonio Giordano e la ciaramella di Martino Brucale assoluti protagonisti. Il festival è entrato nel vivo sabato 30 luglio con la mattinata dedicata alle visite guidate del Museo Internazionale della Zampogna “P. Vecchione” a cura di Gabriella Izzi, ed il pomeriggio con lo spettacolo di teatro-canzone“MoLLisani “Lassa Stà ‘u munne cumme ze trove!” con I Voria di Walter Santoro. 
Tra i momenti più intensi, va segnalata la Messa vespertina accompagnata da brani devozionali della tradizione eseguiti dall’inedito duo composto da Gioacchino Raffone alle zampogne ed Elena Di Fiore all’organo. Giusto il tempo di riprendere fiato e pochi minuti dopo la musica è stata ancora protagonista con l’atteso concerto di Piero Ricci, uno dei più importanti zampognari italiani con il suo nuovo progetto Nuovamusa. Un preludio perfetto per “Lunga Notte dell’Otre” andata in scena in serata e che ha visto avvicendarsi sul palco i molisani Patrios, i laziali Amasud e i lucani Amarimai, ed in conclusione il progetto speciale del Giuliano Gabriele Ensemble con Gabriele Russo e Goffredo Degli Esposti dell’Ensemble Micrologus. Intrigante ed assolutamente riuscito ci è sembrato l’incontro tra la musica popolare e quella popolare con gli strumenti antichi di Russo e Degli Esposti a dialogare con l’approccio innovativo e da musique actuelle dell’ensemble frusinate. La giornata conclusiva della rassegna, domenica 31 luglio, si è aperta con i “Suoni in libertà” dei suonatori di zampogne e ciaramelle che hanno attraversato le vie di Scapoli riempiendole di suoni e colori, dando vita ad un vero e proprio spettacolo nello spettacolo. Nel pomeriggio presso il Museo Internazionale della Zampogna “P. Vecchione” si sono tenuti alcuni eventi di grande spessore culturale come le presentazioni della “Zampogna Cromatica” del Maestro Artigiano Fabio Ricci 
e del volume “Missa cum Utriculo”, pubblicazione di brani liturgici per Zampogna e ciaramella a cura di Antonino e Gioele Scaringi e la bella iniziativa della consegna del Premio “La Zampogna è Donna” a alla giovane suonatrice Irene Di Marco di Montesilvano (Pe), nonché le donazioni al Museo della della zampogna di Amatrice in ricordo di Nello Sciarra (Lazio), della ciaramella di Carmine Dante Zenone da Buccino (Campania) e della zampogna di Domenico Michele Cestari da Montesano sulla Marcellina (Campania), con quest’ultimo che eseguito dal vivo anche alcuni brani del suo repertorio. Prima dei concerti serali, alle 18,00 sono saliti sul palco i suonatori protagonisti della bella iniziativa “L’Impronta dello Zampognaro”, a cui è seguito il set di Symphoniae Ensemble, giovane ed interessante gruppo guidato Cristian Di Fiore, vero talento della zampogna di Scapoli. In serata è andata in scena poi la parte conclusiva del festival con il concerto dello Stjepan Vckovic Trio, che ha condotto il pubblico in un viaggio alla scoperta delle tradizioni musicali balcaniche tra zampogne, strumenti popolari e voci straordinarie. La conclusione è stata, poi in grande stile con gli Unavantaluna, che con il loro live act hanno rappresentato uno dei vertici assoluti della rassegna, non solo per la presenza come ospite sul palco del talentuoso organettista laziale Alessandro D’Alessandro, ma anche per la sempre impeccabile perfomance musicale sul palco, con assoluto protagonista Pietro Cernuto che si è destreggiato tra friscaletto e zampogna a paru. Insomma l’edizione 2016 del Festival Internazionale della Zampogna è stata una bella sorpresa, perché ne ha decretato la rinascita con un rinnovato entusiasmo ad animarla per gli anni a venire. 



Salvatore Esposito

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