KlezRoym – 1996–2016 (CNI, 2016)

I KlezRoym nascono a Roma nel 1996 dall’incontro tra Gabriele Coen (sax soprano, clarinetto), Andrea Pandolfo (tromba, flicorno), Pasquale Laino (sax alto e baritono), Riccardo Manzi (chitarre, bouzouki, voce), Leonardo Cesari (batteria), Eva Coen (voce), e Marco Camboni, sette musicisti di talento, accomunati dal desiderio di dar vita ad un percorso di ricerca e riscoperta del patrimonio musicale ashkenazita (ebraico dell’Europa Orientale) e sefardita (ebraico-spagnolo), partendo dall’incontro tra culture musicali differenti. A caratterizzare sin da subito la loro cifra stilistica fu l’originale incontro tra jazz contemporaneo e musica popolare, unito ad una ricerca compositiva sempre ricca di belle intuizioni, ed in questo senso indicativo è già il loro disco di debutto che, all’epoca, li proiettò tra i dieci migliori gruppi di musica klezmer al mondo, nella speciale classifica redatta in USA da Ari Davidoff nel sito KlezmerShack. I confini della loro ricerca musicale si ampliarono con il secondo disco “Scenì” del 2000 per trovare il massimo vertice nel pregevole “Yankele” del ghetto, nel quale proponevano una originale ed inedita rilettura delle canzoni del ghetto di Łódź, ritrovate e raccolte da Gila Flam nel volume “Singing for survival, Songs of the Lodz Ghetto, 1940-45”. Tuttavia la parabola discografica dei KlezRoym fu di breve durata, infatti, dopo la pubblicazione dello splendido disco dal vivo “Venticinqueaprile (Live in Fossoli)” il gruppo ha continuato ad esibirsi unicamente dal vivo, complice anche le direzioni diverse intraprese dalle carriere soliste dei vari componenti della formazione. A vent’anni dalla pubblicazione del loro disco di debutto, la CNI che all’epoca con grande lungimiranza li accolse nel proprio rooster, li celebra con la pubblicazione di “1996-2016” bella antologia che sintetizza in modo efficacissimo lo straordinario percorso artistico del gruppo romano, attraverso una selezione di sedici brani tratti dai loro quattro album. Riascoltati oggi queste canzoni non hanno perso il loro fascino e il pregio compositivo che le caratterizzava, svelandosi ancora all’ascoltatore in tutta la loro raffinatezza, eleganza e ricercatezza. Impegno e ricerca vanno sempre di pari passo nella costruzione di ogni brano, ad incorniciare storie d’amore e di perdita, di gioia e dolore, di follia e leggerezza, magistralmente interpretate dalla voce di Eva Coen. Riscopriamo, così, le migliori pagine del loro disco di debutto omonimo con la sinuosa “Oi tate-der heyser bulgar” e la splendida “Fel shara” a brillare su tutte, ben cinque brani da “Scenì” con la travolgente “Trokar kazal, trokar mazal” e la rilettura di “Canzone dell’amore perduto” di Fabrizio De Andrè, e quattro perle da “Yankele nel Ghetto”, del quale tuttavia vi consigliamo l’ascolto integrale. Non mancano anche “Ershter valse” e “Cerimonia nuziale” tratte da “Venticinqueaprile (Live in Fossoli)” che ci consentono anche di avere un assaggio dei KlezRoym dal vivo. “1996-2016” è, insomma, l’occasione per riscoprire questo gruppo, e per quanti non avessero mai ascoltato i loro dischi il momento giusto per farlo. Per quanti non saranno già in vacanza, segnaliamo che il prossimo 2 agosto i KlezRoym torneranno ad esibirsi dal vivo sul palco della Cavea dell’Auditorium Parco della Musica, per festeggiare la pubblicazione di questa antologia anche con il loro pubblico. 


Salvatore Esposito

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