John McCusker – Hello, Goodbye (Under One Sky Records, 2016)

Polistrumentista, compositore e produttore discografico, John McCusker è noto al grande pubblico per essere stato membro della Battlefield Band e per le sue collaborazioni con Eddi Reader, Heidi Talbot, Eliza Carthy, Linda Thompson, Fiddles Blazin’, Kate Rusby, e Mark Knopfler, nonché per aver vinto il premio come miglior musicista dell’anno nell’edizione 2003 dei BBC Radio 2 Folk Music Award. In parallelo, negl’anni, l’artista inglese non ha mancato di curare anche la sua carriera come solista che ha fruttato un pugno di dischi interessanti tra cui spiccano il disco di debutto del 1995, e “Before The Ruin” del 2008 inciso con Roddy Woomble e Kris Drever. A distanza di dodici anni dalla pubblicazione di “Goodnight Ginger”, McCusker torna in pista come solista con “Hello, Goodbye”, disco che celebra i suoi venticinque anni di carriera e che ha preso vita nel corso del tour dello scorso anno al fianco di Mark Knopfler. Registrato nel suo nuovo studio di registrazione, ricavato all’interno di una costruzione del Settecento, l’album raccoglie dodici brani strumentali, incisi con la partecipazione di numerosi ospiti come James Mackintosh (batteria e percussioni), Ewen Vernal (basso), Ian Carr (chitarra), Michael McGoldrik (whitle), Andy Cutting (melodeon), Phil Cunningham (accordion) nonché della moglie Heid Talbot alla voce. L’ascolto ci conduce nei sentieri di folk inglese tra echi di melodie tradizionali ed esperimenti ben riusciti di composizioni moderne, il tutto permeato dall’ispirazione nata tra le mura familiari in un’atmosfera felice e rilassata. Durante l’ascolto si svelano piccole perle come l’iniziale “Calendar Boys” con whitle e percussioni a guidare la linea melodica, le dolci “It’s a Girl” e “The Wedding”, o ancora le gustose gighe “Bothy Gigs” e “FooFoo”, tuttavia i momenti più alti del disco arrivano con le eleganti trame sonore di “Molly’s Waltz/Heidi’s Waltz” e con la poetica “Tune For Nana” che suggellano un disco pregevole tanto dal punto di vista compositivo, quanto da quello prettamente sonoro. 


Salvatore Esposito

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