Hernandez & Sampedro – Dichotomy (Route 61 Music, 2016)

A tre anni di distanza da “Happy Island”, il duo ravennate composto da Luca “Hernandez” Damassa e Mauro “Sampedro” Giorgi torna in pista con “Dichotomy”, album nel quale hanno raccolto dieci brani, prodotti da Giuliano Guerrini, e che nel loro insieme ruotano intorno al concept della dualità e dei contrari. In questo senso significativa è anche la scelta di suddividere il disco in due ideali lati di un lp, uno acustico ed uno elettrico, facendo emergere in parallelo anche la loro doppia altitudine tanto verso le ballate quanto verso le sonorità più energiche. Quasi fosse il loro personale “Rust Never Sleeps” di younghiana memoria, il disco ha una costruzione originale e per nulla scontata tanto dal punto di vista musicale quanto da quello del songwriting che caratterizza i vari brani. Sogno e realtà, cadute e risalite, amori e conflitti in una coppia, egoismo e vecchiaia, sono questi i temi che permeano “Dichotomy”, lasciando trasparire atmosfere riflessive e malinconiche, ma allo stesso tempo la speranza in un futuro migliore. Durante l’ascolto a colpire maggiormente è certamente il lato acustico con gli echi di West Coast che caratterizzano brani come il nostalgico folk di “Get Up From Your Grave”, l’intensa ed evocativa “Time To Go”, o ancora lo spleniddo crescendo di Everywhere in the World, in cui spicca la voce di Mary Cutrufello e il violino di Nicola Nieddu. Passando al lato elettrico si parte con il country rock di “Dangerous Road” che con i suoi echi pulp morriconiani apre la strada alla trascinante “Hate And Love” fino a giungere alle torride “Rise Up” e “On the Verge of Insanity” che svelano tutta l’energia e l’incisività del duo. Con gli States nel cuore e la passione per la roots music che trasuda dalle loro composizioni Hernandez & Sampedro proseguono con caparbietà il loro percorso musicale, e siamo certi che in futuro sapranno regalarci altre belle sorprese. 


Salvatore Esposito

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