Eliades Ochoa & Alma Latina – Guajira Mas Guajira (Tumi, 2016)

Come sempre indossa il suo cappellone nero da cow-boy in copertina e nelle immagini che lo ritraggono nelle pagine del booklet di “GuajiraMas Guajira”: è Eliades Ochoa, il chitarrista (imbraccia l’armónico, cordofono a sette corde, a metà strada tra chitarra e tres) e cantante campesino nato a Songo-La May, nella regione di Santiago, in compagnia di sua sorella Maria Eugenia, di due anni più giovane, e degli Alma Latina, diretti da Julio Montero. Il lavoro è stato registrato nei Blen Blen Studios dell’Avana con un armamentario di voci, tres, chitarre acustiche, nonché notevoli svolazzi bluesy e rock-oriented elettrici di Julio Montero, che è anche produttore del disco, basso, contrabbasso, percussioni, piano , sax contralto e tromba. Ad aprire le danze è l’adorabile guajira-son “Brisa mañanera”, con Maria a fare da primadonna. Nell’elegante “Que sigan sonando las campanas” la chitarra elettrica di Montero sembra ricalcare i contributi portati in dischi passati da Ry Cooder. Dalla penna del genio campesino di Celina Gonzales arriva il classico “El punto cubano” ripresa alla grande dalla voce robusta e trionfante di Maria, che incrocia lo sfolgorio di corde. Irresistibile anche “El reto” (di Julio Flores), già nel repertorio di María. A seguire, si sparge la scintilla ritmica del son (“Me voy pal monte”). Si fa più intima l’atmosfera con “Su aliento me falta”, in cui Eliades, che ne è l’autore, prende la guida canora. L’upbeat tropicale di “El quichi quicha”, del son-guaracha “Oye Va” di Matamoros e di “Como yo te quiero” fa risalire la temperatura. Addirittura, “Rumberito baila”, omaggio ai musicisti cubani, attacca con la sentimentale invocazione dei grandi rumbeiros e cantanti isolani. Meno incisiva appare la festiva e corale "Que viva la alegria", al sapore di cumbia. Caldi fremiti latini di sax nello strumentale “Te sigo amando”, firmato da Montoro, così come il conclusivo changui-fusion di “Ya està el café”. Ragione e sentimento in questa nuova prova del troubadour dell’Oriente de Cuba. Disco gioioso ed easy? Disco per gringos? Può darsi, ma è “música la que tiene la sabrosura”, commenta Eliades. Come dargli torto?


Ciro De Rosa

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